Validato il progetto della nuova via don Blasco. Il Comune chiede alla Regione i fondi

Un altro passaggio rispettato nei tempi previsti. La Rina Check aveva inviato al Comune il verbale di validazione del progetto della nuova via don Blasco all’inizio del mese di giugno. Nell’arco di trenta giorni, gli uffici comunali dovevano reinviare il progetto alla società, con le modifiche richieste, per ottenere il via libera definitivo. Ora entrambi i passaggi sono stati consumati ed il progetto è finalmente validato.

Il Comune ha già inviato tutto alla Regione per ottenere il decreto di finanziamento. Secondo il cronoprogramma previsto dal progettista, l’ing. Antonio Rizzo, il decreto di finanziamento potrebbe giungere nell’arco di 15 giorni, dunque a metà luglio. Poi l’Urega avrà tra 45 e 52 giorni per preparare la gara d’appalto, che potrebbe dunque essere pubblicata nel mese di settembre. Ci sarà poi un mese di tempo per presentare le offerte e infine l’apertura delle buste. L’obiettivo è, dunque, quello di iniziare i lavori in autunno.

La nuova strada risalirà su via Santa Cecilia e s’inoltrerà lungo l’ex area ferroviaria della “piccola velocità”. Nella parte bassa del viale Europa, poi, sarà realizzata una rotatoria lì dove attualmente sono posizionati una decina di box del “mercatino delle pulci” che andranno abbattuti e i sette operatori saranno trasferiti. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale dovrebbero andare nel nuovo mercato Zaera, quando sarà realizzato, e, nel frattempo, seguirne le “sorti”. E’ qui, tra viale Europa e via Salandra e tra via Salandra e via Maregrosso, che si procederà alle demolizioni più corpose ed alle nuove interconnessioni anche con via Acireale, per giungere, infine, al viale Gazzi.

L’opera avrà un costo di 27 milioni, finanziati per 15 milioni dallo Stato, per 7 milioni dalla Regione e per 5 milioni dall’Autorità Portuale. Nei 27 milioni, sono inclusi anche i 5 milioni previsti per gli espropri con procedura di pubblica utilità. Di questi, ancora, 1 milione e mezzo sono per le aree ex ferroviarie e la parte restante per case, terreni e attività.