Dall’Ato3 a MessinaServizi, nessun accordo: è tutto nelle mani di Ginatempo

Adesso è tutto nelle mani di Beniamo Ginatempo. Sarà l’amministratore unico di MessinaServizi Bene Comune a scegliere quale sarà il percorso normativo che porterà i lavoratori di Ato3, e in seconda battuta di Messinambiente, nella nuova società che gestirà i servizi di igiene ambientale. Neanche la lunghissima riunione di oggi è servita per trovare una soluzione condivisa. Il fronte sindacale è rimasto spaccato: da un lato Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel continuano a puntare all’ipotesi SRR con successivo transito alla MessinaServizi Bene Comune, in base alla normativa regionale; dall’altro ci sono Fp cgil, Fismic Confsal e Orsa che chiedono invece il passaggio diretto dalle partecipate in liquidazione alla nuova società senza l’intermediazione della SRR.

La riunione di oggi è stata divisa in due step, il primo presso il Centro per l’Impiego, dove però non si è giunti a nessun accordo. Alle 15 l’incontro si è spostato al Comune, ma neanche lì si è riusciti a chiudere il cerchio. C’erano i sindacati, l’assessore Daniele Ialacqua, il commissario della SRR Ettore Ragusa, il commissario dell’Ato3 Michele Trimboli. La discussione è ripartita da dove si era interrotta dopo gli ultimi confronti e si sviluppata sempre nell’ambito dell’applicazione della Legge regionale 9 del 2010, legge che in Sicilia non ha ancora trovato applicazione ma che in questo momento resta l’impianto normativo di riferimento, nonostante le tante lacune e le tante criticità (VEDI QUI).

Alla fine però nessun punto di accordo. Filt Cisl, Uiltrasporti e Fiadel sono rimasti fermi sulla necessità del passaggio tramite SRR con licenziamento dei lavoratori dall’Ato3, successiva assunzione presso la SRR e cessione di contratto dei lavoratori a MessinaServizi Bene Comune. Le tre sigle hanno chiesto il rispetto della legge e si sono riservati di valutare la presa d’atto da parte del commissario SRR e la decisione dell’amministratore Ginatempo.

Fp Cgil, Cgil Fismic e Orsa hanno invece continuato a spingere per l’assorbimento diretto dei lavoratori prendendo come riferimento il decreto legislativo 152 del 2006 che prevede il passaggio diretto e immediato al nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti, con la salvaguardia delle condizioni contrattuali, collettive e individuali, in atto. Secondo le tre sigle questa è la strada che consente la tutela dei diritti acquisiti, dei livelli occupazionali e il mantenimento dello status di dipendenti pubblici, trattandosi di transito da una società pubblica a un’altra società pubblica.

Nel mezzo resta Beniamino Ginatempo che ha dichiarato di riservarsi la possibilità di scegliere uno dei due percorsi dopo attente valutazioni, tenendo conto della volontà espressa dalla maggioranza dei lavoratori di Ato3 e del verbale della riunione dello scorso 18 agosto che sembrava essersi chiusa con una soluzione condivisa e che invece si è rivelata come l’inizio dello scontro: «Chiederò un parere legale per capire se la Legge 9 sarà rispettata in entrambi i casi. La situazione è estremamente complessa, per me le procedure sono valide allo stesso modo e non cambia nulla né per l’azienda né per i lavoratori. Voglio solo esser sicuro di individuare il percorso che sia giuridicamente più giusto. Di certo dobbiamo tenere presente che la SRR non ha funzioni gestionali, ma solo ispettive e di controllo”.

Per Ginatempo chi sosteneva che si doveva fare la procedura seguita per Ato4 si sbaglia: «E’ parere del commissario SRR che quella procedura è errata e potrebbe dare luogo a multe per contratti siglati in maniera illegittima. Qui non voglio correre alcun rischio”.

L’amministratore unico di MessinaServizi non è tenero con i sindacati: «Bisognava agire tutti con un po’ di buonsenso e lavorare per lo stesso obiettivo, ma così non è stato».

Adesso Ginatempo chiederà il parere legale e scioglierà le riserve il prossimo 13 settembre. Sarà una settimana calda per il fronte rifiuti, la partita si gioca su più tavoli, il 15 settembre ci sarà il responso per Messinambiente. E in base a quello si delineeranno nuovi scenari.

Francesca Stornante