Croce: “Siamo nel tunnel ma i miracoli sono ancora possibili”. IL VIDEO e le FOTO

“I miracoli sono ancora possibili, dobbiamo crederci”. Non sorride il commissario Croce durante l’incontro con i giornalisti per gli auguri di Natale e non cerca neanche di creare illusioni, semplicemente è sintetico, realistico, senza fronzoli. Del resto non ci sono i motivi. Ieri ha rispedito indietro alla ragioneria generale il bilancio preventivo, a fine mese scattano i 30 giorni concessi dalla Corte dei Conti ed infine, mercoledì pomeriggio l’incontro con Crocetta per quei 40 milioni di euro salva Messina non ha portato l’esito sperato, almeno in termini di tempi.

“Siamo qui per fare gli auguri di Natale- ha detto ai cronisti presenti- anche se so qual è il vostro stato d’animo e quello della città. So quali sono le vostre domande. Ma stiamo lavorando, abbiamo ancora un piccolo margine per trovare una soluzione”.

Accanto a Croce ci sono l’esperto Nino Dalmazio e i due dirigenti dell’area economica Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo, il capo ufficio stampa del Comune Attilio Borda Bossana, ed il segretario provinciale dell’Assostampa Giuseppe Gulletta. Il ragioniere generale ha appena scritto una lettera dalla quale si evince che quei 2 milioni di euro che secondo il commissario mancano all’appello e che lo hanno spinto a rispedire il previsionale per correzioni, ci sono. Ma il clima della conferenza è tra i più neri, perché è chiaro che il rischio default si fa ogni ora molto più probabile della fine del mondo prevista dai Maya proprio per oggi. Secondo Croce l’ora X dovrebbe scattare il 31 dicembre, ed è in una settimana che “potrebbe arrivare il miracolo”. Il commissario quel miracolo lo attende da Palermo.

“Dopo Natale spero di darvi risposte, speravo di trovare la soluzione prima, ma in tutta la Sicilia la situazione è drammatica, dobbiamo tutti tirare la cinghia. Forse i miracoli sono ancora possibili. Voglio portare la nave Messina in porto in modo indolore e spero che ci sia per tutti un futuro meno velenoso”.

La lettera di Coglitore è appena arrivata sul tavolo del commissario e garantisce un’immediata visione per studiare tutta la problematica contabile. Per il resto il Natale di Croce passerà accanto al telefono, aspettando quella chiamata da Crocetta che potrebbe arrivare da un momento all’altro per quelle somme che il governatore ha promesso ma che per essere disponibili devono comunque seguire un percorso che non è brevissimo. Nel frattempo il 31 dicembre Casa Serena chiude battenti, non ci sono più margini “sarà temporaneamente evacuata” c’è già la soluzione alternativa, probabilmente per gli anziani inizierà la diaspora tra le strutture di Messina e provincia. I lavoratori invece resteranno in strada.

“Io aspetto la telefonata anche a mezzanotte, spero che arrivi. Non è il caso di fare cifre, 40 milioni di euro o meno, l’importante è che queste somme arrivino. Crocetta vuol salvare Messina, su questo non ci sono dubbi”.

I dubbi sono sui tempi, anzi è proprio una lotta contro il tempo, perché non è facile né semplice né immediato sborsare in pochi giorni queste cifre. Mercoledì il commissario ha portato sul tavolo della Regione un piano con lo stato patrimoniale di Palazzo Zanca e le misure correttive da prendere per ottenere appunto lo stanziamento delle somme. Ma quell’incontro, e lo si capisce dalla cortina di silenzio che è calata subito dopo e dalle bocche cucite da quel pomeriggio, non deve essersi concluso con rose e fiori. Sicuramente il tempo non è dalla nostra parte. Conclusa la conferenza stampa Croce si è chiuso in ufficio con Coglitore e Di Leo. A seguire sono arrivati i consiglieri comunali e l’assessore regionale Nino Bartolotta, che sta seguendo fase per fase l’intera “operazione salvataggio”.

“Siamo ancora dentro il tunnel- ha concluso Croce- ma i miracoli a volte accadono”.

Non c’è molta luce in fondo a questo tunnel in questo momento e non vorremmo, come si dice a volte con ironia “che se vediamo la luce non è una buona notizia ma il tir che ci viene incontro”.

Quel che è certo è che adesso passeremo tutti il Natale aspettando una telefonata da Palermo.

Rosaria Brancato