Caos in Commissione bilancio a causa del Masterplan.
La seduta convocata per discutere del bilancio previsionale 2016-2018, al quale l’assessore Eller ha lavorato nelle ultime settimane per rispettare la scadenza si è trasformata in un caos non appena i consiglieri hanno sollevato un problema: lo strumento contabile non prevede i finanziamenti del Masterplan e lo stesso piano triennale delle opere pubbliche non prevede appunto le opere inserite nel Patto per Messina.
Una grana non da poco che ha di fatto bloccato i lavori della Commissione dopo gli interventi dettagliati dei consiglieri comunali Franco Mondello e Giuseppe Santalco che hanno rilevato le incongruenze.
Il premier infatti a fine ottobre ha firmato il Patto per Messina e che prevede 61 milioni di euro destinati al territorio della Città Metropolitana (quindi sia il Comune capoluogo che i comuni della provincia) per il biennio 2016-2017. L’intero Masterplan poi prevede risorse complessive per oltre 300 milioni, ma si procede per step. I consiglieri hanno quindi fatto notare che il Triennale delle opere pubbliche votato a giugno non contiene le opere che hanno ottenuto l’ok del governo nell’ambito del Patto per Messina e che lo stesso previsionale 2016-2018 non prevede appunto le risorse destinate ai progetti esecutivi.
Secondo Santalco “è stata intaccata la veridicità del bilancio”, mentre l’assessore Eller ha replicato che il Piano Triennale approvato a giugno non poteva ovviamente prevedere quei progetti che solo a ottobre sono stati inseriti nel Patto: “Intanto approviamo il bilancio, poi provvediamo con l’assestamento, oppure, in alternativa, può essere l’Aula a proporre un maxi emendamento inserendo le opere ed i finanziamenti del Masterplan”.
Ivana Risitano ribadisce la tesi di Santalco e cioè che senza allineamento tra triennale e bilancio, Masterplan e bilancio non si può parlare di veridicità del previsionale. Mondello ha infine proposto una riunione congiunta con gli assessori De Cola e Signorino per cercare di capire appunto quali opere e risorse debbano essere inserite sia nel Triennale delle opere pubbliche che nel bilancio.
Va da sé che c’è un’altra riflessione da fare: il Patto per Messina è stato firmato da Renzi e da Accorinti sindaco Metropolitano e non in quanto sindaco di Messina. Ne consegue che le opere riguardano il bilancio della Città Metropolitana e non quello del singolo Comune. Anche questo elemento sarà causa di dibattito.
Il ragioniere generale Cama ha poi smorzato i toni chiarendo che finora non c'è alcun decreto di finanziamento da parte del governo nè altro provvedimento ufficiale.
Rosaria Brancato-Danila La Torre