Cronaca

Paziente morì al Papardo per una toracentesi, primario assolto in appello

Assolto perché il fatto non sussiste. Non è il primario di cardiochirurgia del Papardo, Francesco Patanè, il responsabile della morte della 79enne Maria Camelia, avvenuta il 4 dicembre 2012 per choc emorragico. La sentenza in appello ribalta il primo grado, in cui il medico era stato condannato a un anno e a un risarcimento di 30mila euro ai familiari, anche questo annullato.

La donna era stata ricoverata il 19 novembre 2012 per la sostituzione di una valvola aortica. L’operazione sembrava andata bene ma poi le sue condizioni si erano aggravate fino al decesso.

La donna era stata sottoposta a un intervento di toracentesi, di cui i figli sostenevano di non essere a conoscenza. E proprio un errore in quest’intervento, secondo la sentenza di primo grado, avrebbe contribuito al decesso della paziente. Non così per i giudici di secondo grado, che invece sottolineano che la donna “da tempo soffriva di insufficienza renale ed era affetta da diabete mellito”.

Il dott. Patanè è stato difeso dall’avv. Salvatore Papa, le parti civili dall’avv. Fabio Mirenzio.