Agli arresti domiciliari l’ex commissario della Polizia Municipale Aldo Bruzzano

La notizia è deflagrata in città come una bomba. Aldo Bruzzano era sicuramente un investigatore noto ed apprezzato, conosciuto soprattutto per la lotta ai reati in materia edilizia e di violazione delle leggi ambientali. Da ieri sera il Commissario ispettore superiore della Polizia Municipale, Aldo Bruzzano, 65 anni, ex comandante della sezione ambientale ed in pensione dal primo settembre scorso, si trova ristretto agli arresti domiciliari. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Messina Centro gli hanno notificato un ordine di custodia cautelare per una lunga serie di reati: ricettazione, peculato, falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.
Un’inchiesta clamorosa, avviata oltre un anno fa dai sostituti Adriana Sciglio e Diego Capece Minutolo. In otto mesi i Carabinieri hanno messo assieme un vero e proprio dossier finito sulla scrivania degli inquirenti che hanno chiesto ed ottenuto dal gip Giovanni De Marco l’arresto di Bruzzano. Numerose i casi finiti sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori. C’è la vicenda relativa all’utilizzo dell’auto di servizio. Il commissario fra marzo ed aprile scorsi nonostante fosse in ferie, avrebbe usato un’auto di servizio della Polizia Municipale a fini personali. E questo sarebbe avvenuto più volte come confermato da alcuni colleghi.
Inoltre avrebbe coperto alcuni abusi edilizi. In una relazione di servizio, redatta dopo un sopralluogo effettuato nel 2010 a seguito di un esposto, Bruzzano avrebbe attestato falsamente di aver appurato l’esistenza di opere edili che erano state oggetto di sanatoria. In realtà, hanno accertato i carabinieri, erano state realizzate ulteriori opere che non rientravano nella concessione edilizia in sanatoria. Ma questo non fu segnalato da Bruzzano nella sua relazione. Infine l’ex di Polizia Municipale sarebbe stato socio ed amministratore occulto di una società di compro oro. Secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri Bruzzano avrebbe acquistato più volte monili di provenienza illecita, probabilmente provento di furti e rapine. Bruzzano era già finito al centro di un’inchiesta giudiziaria nell’aprile scorso. Il commissario fu indagato dalla Procura di Reggio Calabria per l’iter di un progetto di realizzazione di un complesso residenziale nella zona nord di Messina. I magistrati gli contestarono la soppressione e occultamento di atti veri, falso ideologico e omessa denuncia. Nell’inchiesta fu indagato anche l’ex procuratore aggiunto di Messina, Pino Siciliano.