Il malessere quotidiano di vivere la città e l’incapacità di reagire

Confortatemi sul fatto che questo malessere quotidiano di vivere la città non è solo mio.
Ditemi che la frustrazione nel non poter abitare dignitosamente e felicemente strade, piazze, spiagge e colline, genera anche la vostra aggressività. Che la mancanza di una guida etica, complice un profitto esasperato sul territorio irrimediabilmente brutalizzato da progetti calati dall’alto e slegati dalle comunità di appartenenza, grida vendetta verso una classe politica degenerata e incapace. L’ultimo, in ordine di apparizione, il “porticciolo turistico” di Fiumara Guardia, illogicamente esaltato dal sindaco, a riprova del fatto che del territorio non conosce nulla e non gliene frega nulla!

Allora se è vero che sono gli abitanti i primi destinatari del patrimonio territoriale, dobbiamo sforzarci di capire perché noi messinesi non reagiamo più alla flagellazione sistematica del paesaggio, alla sporcizia e al degrado urbano quasi irreversibile cui siamo giunti.
In realtà dovremmo onestamente interrogarci se è vero che vogliamo arginare tale deriva, perché, se è vero, bisogna reimpostare un nuovo modello culturale che porti ad un agire responsabile e non delegabile, che rifondi l’educazione morale con regole certe.
Continuare ad affidare l’economia al cemento, a non porre limiti a progettisti e imprenditori rapaci, significa infatti incentivare disgregazione, incuria, vandalismo, illegalità, malessere sociale.

Un’ economia incurante di effetti a lungo termine è quella che ci ha dominati negli ultimi 50 (!) anni, per cui non sappiamo (o non vogliamo) mettere in pratica uno sviluppo sostenibile, e rammentiamo a Buzzanca che, “sostenibile si definisce uno sviluppo che rende possibile un’utilizzazione dell’ambiente anche per le generazioni future” non certamente l’Eco – pass, stupida frase composta che nulla toglie al traffico inquinante senza regole al quale ci ha inchiodato la famiglia im – predatrice Franza: la stessa che occupa (come partecipante alla società Caronte Tourist) una preziosa porzione di città da 40 anni, indisturbata dalla politica, che cementifica le spiagge di Sant’Agata, e che adesso vuole giocherellare con le barchette millantando posti di lavoro!

L’inettitudine dei politici e la speculazione degli affaristi riducono, frantumano, disperdono energie produttive buone a detrimento del bene pubblico; non esiste pratica amministrativa e progettuale della città, così come nessuna norma morale o di valore che ci sappia trasmettere la politica. Non sarebbe ora di disfarsi di tutti quei personaggi che non sanno esprimere, sullo sfondo di istituzioni sociali, senso di responsabilità e principi etici?

Mi chiedo quanto ancora dovremo subire i rattoppi, le emergenze, gli sprechi, gli annunci che calano su una città sfiancata, espropriata delle sue bellezze naturalistiche, smarrita nella sua identità. Incoraggiamo l’operato dell’Ingegnere Sciacca, del Soprintendente Salvatore Scuto, di architetti, professionisti, economisti che hanno a cuore le sorti della città e del bene pubblico. Mi auguro che Messina torni a popolarsi di persone che agiscano secondo principi morali e non di profitto, poiché oltre ai soldi per pochi, può esistere una felicità per molti.

(FRANCESCA BORGIA)