Truffa ai danni dell’INPDAP e di istituti finanziari: la Polizia arresta 12 persone

Con una serie di stratagemmi assegnavano pensioni di reversibilità a persone che non avevano titolo e inoltre cedevano il quinto dello stipendio senza i necessari presupposti.
Ma il sistema, sebbene studiato minuziosamente, non avere grandi possibilità ripassare inosservato. E, infatti, l’organizzazione è stata tradita da alcuni errori commessi che sono stati scoperti dal procuratore temporaneo dell’Inpdap di Messina. Il responsabile ha subito presentato una denuncia alla Polizia facendo scattare le indagini sulla truffa messa a segno ai danni dell’istituto di previdenza e di alcuni istituti finanziari. Dodici le persone arrestate stamattina di cui otto hanno ottenuto i domiciliari. Quattro promotori finanziari messinesi risultano indagati a piede libero.
Secondo l’accusa a capo dell’organizzazione c’era il 56enne messinese Angelo Genitore, dipendente dell’Inpdap, licenziato nel febbraio scorso. Genitori, grazie alla sua posizione all’interno dell’istituto, avrebbe convinto alcuni complici a presentare false autocertificazioni con pensionati ormai defunti, quasi tutti uomini, non coniugati. In questo modo si aveva la certezza che la pensione di reversibilità, dopo il decesso, poteva essere riscossa dal falso consorte. Complici di Genitori sarebbero stati Rosario Grasso, 57 anni, Mario Miceli, 42 anni e Nicolina Buda, 49 anni.
Ma c’era anche un altro parte della truffa che consisteva nello stipulare contratti con delle finanziarie, che prevedevano la trattenuta del quinto dello stipendio sulle singole rate della stessa pensione di reversibilità. Gli uomini della sezione di PG della Polizia, che hanno eseguito gli arresti e svolto le indagini, sono convinti che vi siano complicità anche da parte di quattro promotori finanziari indagati.
Agli arresti domiciliari sono finiti Antonina Miceli, 51 anni, e Mara Gazzignato 43 anni, rispettivamente sorella e moglie di Mario Miceli, Francesca Mangiapane, 49 anni, Simonetta Oco , 64 anni, Domenica Oliveri 57 anni, Carmelo Iaria, 77 anni, Maria Cucinotta 51 anni e Tommasa Bonna, 62 anni.
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere, truffa aggravata in concorso e falso.
Il danno patrimoniale alla pubblica amministrazione è stato stimato in 105 mila euro, quello alle società finanziarie, in circa 155 mila euro.
I provvedimenti sono stati firmati dal gip Maria Vermiglio su richiesta dei sostituti Fabrizio Monaco e Diego Capece Minutolo.