Nei primi 2 mesi del 2016 i rifiuti costano 7.6 milioni, mentre l’Amam multiservizi si è arenata

7.640.215 euro. E’ questo il costo dei rifiuti per i primi due mesi del 2016. Nuovo anno, nuovo piano finanziario per la gestione dei servizi di igiene ambientale. Un piano ovviamente ridotto, una programmazione per soli due mesi perché intanto si dovrebbe andare a concretizzare quella mini Multiservizi che porterà tutti i servizi attualmente gestiti da Messinambiente e Ato3 all’Amam. Il condizionale però resta obbligatorio perché si tratta di un percorso definito ormai da mesi, ma che si è inspiegabilmente arenato. Nei cassetti degli uffici di Palazzo Zanca c’è anche la delibera che sancisce il trasferimento di Ato3 e Messinambiente all’Amam, ci sono le bozze del piano finanziario della nuova società che gestirà acqua, rifiuti e verde pubblico, ci sono le piante organiche del personale. Documenti importantissimi ma sui quali evidentemente non si è ancora chiuso il cerchio. E così si naviga a vista, con una prospettiva chiara ma che sembra ancora lontanissima e in un presente precario, soprattutto per la condizione di Messinambiente. In questo quadro, condito anche dalle recenti difficoltà legate alla mancanza del bilancio di previsione 2015 di Palazzo Zanca che ha già causato un’emergenza rifiuti, forti tensioni tra i lavoratori, la chiusura da oggi delle due isole ecologiche di San Licandro e Castanea, lo stop dei servizi di scerbatura, il Dipartimento Ambiente ha dovuto mettere nero su bianco la programmazione finanziaria della gestione rifiuti 2016.

Il dato che spicca sono quei 7.6 milioni di euro che si dovranno spendere per gennaio e febbraio. Ma vediamo più dettagliatamente cosa c’è dentro questa somma: 5.292.327 euro sono destinati per il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani affidato a Messinambiente; 1.916.891 euro servono per lo smaltimento in discarica presso la Oikos di Motta S. Anastasia; 430.997 euro vanno ai servizi di manutenzione e pulizia delle aree a verde e per i costi di struttura della gestione commissariale dell’Ato3. Altri 128.682 euro sono impegnati invece per Messinambiente per la gestione post-operativa delle discariche dismesse di Tripi, contrada Piani e contrada Formaggiara, Vallone Guidari, Valdina e Portella Arena.

Somme abbastanza importanti, esattamente in linea con il trend di questi ultimi anni che purtroppo hanno visto una tassa rifiuti sempre più cara. E’ vero che questi calcoli sono stati fatti solo su due mesi, è vero che i progetti in cantiere dovrebbero mutare completamente l’assetto della gestione rifiuti, è vero che nel giro di un mese dovrebbe partire il porta a porta, è vero che il 2016 è ancora lungo, ma è anche vero che lo scorso anno avevamo detto esattamente le stesse cose. Se le cifre di questo primo bimestre venissero confermate anche nei mesi successivi si chiuderebbe l’anno con un costo totale che supererebbe i 45 milioni di euro, così come è accaduto per la Tari 2015. Considerazione che nasce anche dal fatto che dal settembre scorso il Comune ha accordato a Messinambiente un aumento del budget mensile destinato ai servizi svolti dalla società, aumento che verrà confermato anche in questo nuovo anno e fino a quando il liquidatore di Messinambiente non comunicherà a Palazzo Zanca delle variazioni sulle necessità economiche mensili. Ipotesi che sicuramente è da escludere almeno fino a quando l’impalcatura della gestione rifiuti resterà quella attuale. Quindi si continua esattamente sulla scia di quanto fatto fino ad oggi. Tra difficoltà, incertezze e cifre da capogiro.

Francesca Stornante