Una parte del viadotto Zafferia è sotto sequestro da 20 mesi. E si viaggia su un’unica corsia

Era il 23 settembre 2013 e sul viadotto Zafferia perdeva la vita un giovane di Taormina. L’auto, che percorreva la tangenziale in direzione sud, sfondò il guard rail per schiantarsi nella parte sottostante. L’inchiesta di seguito avviata doveva accertare se l’auto si sarebbe fermata nel caso in cui invece del vecchio guard rail ci fossero state installate, così come prevede la normativa europea, le barriere antisfondamento.

Da allora un tratto della tangenziale in corrispondenza del viadotto è stato ristretto in un'unica corsia creando disagi alla circolazione dei mezzi.

“In attesa che la magistratura chiuda l’inchiesta – afferma il consigliere della II circoscrizione, Giampiero Terranova -, non si capisce perché bisogna attendere questi tempi, in quanto, a prescindere da questo caso, è necessario comunque effettuare l’intervento di adeguamento con le barriere antisfondamento. Una volta fatta la perizia si poteva procedere alla messa in sicurezza del viadotto e soprattutto adottare delle barriere fonoassorbenti, anch’esse previste dalle leggi vigenti in prossimità di insediamenti abitativi”.

Una richiesta che il consigliere aveva avanzato al Cas già nello scorso mese di ottobre, senza ottenere risposta. In zona, tra l’altro, è presente una comunità alloggio per soggetti con problematiche psichiche, che soffre per l’inquinamento acustico. “Ed ancora – prosegue il consigliere – da sottolineare la mancata manutenzione delle aree di pertinenza al viadotto dove gli alberi di eucalipto non vengono potati da anni. Inoltre la vegetazione spontanea ha raggiunto dimensione da selva e quindi pericolosa per gli incendi e i canaloni di scolo non puliti da tempo sono ostruiti e compromettono la viabilità sottostante che serve la zona di Zafferia”.