Erbacce e degrado nelle aree in disuso di Rfi. Rischio incendi dietro l’angolo

Il degrado e l’incuria che interessano la aree in disuso di Rfi, ricadenti nel territorio della III circoscrizione tornano in primo piano con un’interrogazione dei consiglieri Guerrera e Minutoli (quartiere) che già lo scorso 31 maggio del 2010 avevano inviato una nota denunciando il totale stato di abbandono della tratta ferroviaria che dal ponte di Camaro attraversa tutta l’omonima vallata.

I rappresentanti politici, cui oggi si aggiunge anche il consigliere Giannetto, evidenziano come “l’incuria dei proprietari dei terreni limitrofi agli spazi comunali, che non provvedono alla pulizia e alla scerbatura, consentono a rovi e ad altre piante erbacee infestanti di tracimare nelle strade comunali e su altri spazi pubblici, creando oggi pericoli per il transito veicolare e ai pedoni che si vedono privati di marciapiedi e porzioni di strade”. Il rischio è che queste erbacce, rinsecchendosi, possano anche provocare eventuali incendi dagli “effetti devastanti”. Ebbene, è ciò che è avvenuto al Villaggio Santo, proprio nelle adiacenze del Vico I°, ove tutta la massicciata della rete ferroviaria ricadente su terreno gestito da RFI, è andato in fiamme creando panico e disagio alla cittadinanza.

“La stazione di Camaro – continua Minutoli – chiusa da un cancello alla fruizione degli abitanti, appare un deserto, che si distingue dal Sahara, solo per la presenza di erbacce infestanti, eppure potrebbe rappresentare uno spazio importante e vitale per manifestazioni sociali o solo per la realizzazione di aree a parcheggio o centro di riunione per la protezione civile”.

Secondo Guerrera e Minutoli, “il rilevato ferroviario dismesso di via Comunale Santo, che corre all’interno del centro urbano, con il sottopasso della strada comunale che limita l’altezza degli autoveicoli che lo attraversano, non ha più motivo di esistere e certamente, l’eliminazione andrebbe a riqualificare urbanisticamente un’area che ha pochi spazi per parcheggi e per aggregazione sociale, ed eliminerebbe il grave pericolo di incendi, atteso il totale disinteresse dell’Ente proprietario dell’area, che ha consentito la crescita rigogliosa di rovi e altri arbusti”. I consiglieri sono convinti che “le aree ricadenti nel Comune, che non assolvono più a un servizio di pubblica utilità, debbano essere restituite ai cittadini” e si augurano che l’Amministrazione Comunale intervenga negli spazi comunali per eliminare le erbacce e che successivamente curi ke aree a fruizione pubblica”.

I consiglieri si attendono una risposta decisa da parte dell’amministrazione comunale in merito alla vicenda, in maniera tale da poter dare a loro volta le giuste rassicurazioni agli ormai stanchi abitanti delle zone richiamate, costretti a convivere con la paura di possibili incendi ed in compagnia di zanzare e topi che minacciano quotidianamente le proprie abitazioni.