Vara. I sindacati rinviano l’assemblea di Ferragosto

La convocazione di un’assemblea sindacale il 15 agosto, in concomitanza con la Vara, era stata decisa per porre all’attenzione dell’intera città "il fallimento dell’Amministrazione e della classe dirigenziale del Comune di Messina". Lo dicono i segretari di Fp Cgil e Cisl Fp, Clara Crocè e Calogero Emanuele: "E’ stata la vitale e civile reazione ad anni di cieca arroganza da parte di una classe dirigenziale inadatta, distante dalle esigenze dei cittadini e dei lavoratori – proseguono -. La città deve sapere che l’Amministrazione è retta da una classe dirigente che sa farsi bene soltanto i conti nelle proprie tasche. Incapaci di onorare gli impegni o di risolvere i problemi dei cittadini e dei lavoratori. E il sindaco rivoluzionario che cosa ha fatto in questi anni ? Nulla. Nessun provvedimento intrapreso nei confronti di chi mostra incapacità gestionale. Nessuna sanzione per i dirigenti che non raggiungono gli obiettivi, – continuano Crocè ed Emanuele – nessuna rimozione, nessun declassamento. Stanno sempre lì, tutti al loro posto, incollati alle loro poltrone finché la barca va. Se la barca si arena arriva in soccorso il sindaco, tramite il segretario e direttore generale Antonio Le Donne che al tavolo di confronto con i sindacati e i lavoratori dispensa rassicurazioni che puntualmente vengono smentite nelle stanze istituzionali. Il sindaco guardi la realtà e assuma immediati provvedimenti. E’ palpabile il malumore tra i lavoratori che sono stanchi di essere presi in giro e di registrare che ogni accordo siglato con l’Amministrazione diventa carta straccia perché gestito da un squadra di dirigenti in maniera assai superficiale e con scarsa dedizione. Mentre i dirigenti si godono le ferie nei migliori lidi della città e della nostra bella Italia, d’altronde le loro retribuzioni glielo consentono, i dipendenti comunali non avranno la possibilità di comprare un gelato ai propri figli e portare la famiglia per una semplice pizza. Come vogliamo rivitalizzare l’economia cittadina se non riconoscendo i legittimi emolumenti a chi ha un lavoro? Tanto alla fine i dirigenti continueranno a percepire mensilmente l’indennità di funzione pari a circa 5000 euro lorde e successivamente elargito anche il premio di risultato che equivale al 15% di 50-60 mila euro, in assenza di accordo sindacale e di pareri obbligatori che per loro, guarda caso, ritengono che non sia necessario acquisire".

Crocè ed Emanuele entrano, poi, nello specifico dei problemi dei vigili urbani: "Sono ormai anni che viene lamentata la forte carenza di personale del Corpo di Polizia Municipale, del grave degrado della Caserma, che mette a rischio la salute e l’incolumità degli operatori; sono anni che gli operatori usano gli stessi indumenti sena poter fruire del previsto ricambio. Oggi la misura è colma, si assommano tutte le inadempienze, le promesse e gli impegni assunti che dovevano dare risposte concrete ad anni di rivendicazioni, tavoli prefettizi convocati, estenuanti trattative sindacali che hanno dato luogo ad accordi e puntualmente disattesi. Purtroppo ogni giorno che passa viene calpestata la dignità del lavoratore che assolutamente può essere ulteriormente mortificata più di quanto lo è stata sin oggi".

Dopo l'ipotesi della precettazione, la decisione di rinviare l'assemblea: "Le Funzioni pubbliche di Cgil e Cisl non sono disponibili a subire il ricatto della precettazione – concludono i sindacalisti -. Le ragioni che ci spingono a rinviare l’assemblea, invitando il personale a riprendere un’aspra lotta sindacale a partire dal 16 agosto, sono esclusivamente rivolte ai cittadini messinesi che non possono subire ulteriori mortificazioni. Comprendiamo la delicatezza del momento e le necessità della presenza del Corpo della Polizia Municipale, che la città richiede in occasione del secolare appuntamento della “Vara” e che per Messina ha una alta rilevanza in termini religiosi, culturali, turistici. Questo ci porta a rinviare l’assemblea fissata per il 15 agosto. L’Amministrazione non pensi che il rinvio dell’assemblea rappresenta una rinuncia alle rivendicazioni, anzi il dopo Ferragosto ci vedrà impegnati ancora più convinti in una serie di iniziative che saranno intraprese e che da oggi partono con la ferma e convinta interruzione di qualsivoglia relazione sindacale e con l’impegno che tuteleremo i lavoratori nei tavoli deputati al riconoscimento dei diritti maturati che sin oggi sono stati negati".