L’allarme del II quartiere: preoccupano le condizioni dello svincolo San Filippo

Periodo di piogge intense e di nuove preoccupazioni per lo svincolo S. Filippo. La carreggiata, già da due anni privata di una delle sue corsie, transennata e vietata al transito, sto subendo, negli ultimi tempi, un drastico peggioramento delle sue condizioni. Le intemperie hanno infatti aggravato la già precaria situazione della parte bassa dello sbocco autostradale, progressivamente erosa dallo straripamento laterale del letto del fiume, minando la stabilità degli argini in muratura del torrente e mettendo a serio rischio l’incolumità anche di chi usufruisce della semicarreggiata rimasta agibile.

Premesse sufficienti a paventare – nel caso di ulteriore noncuranza del problema e assenteismo delle istituzioni – una nuova tragedia, l’ennesima che potrebbe essere causata da una letale indifferenza nei confronti dell’urgenza di manutenzionare le opere idrauliche della città.

E’ il quadro tratteggiato dal Consiglio della II Circoscrizione di Messina che punta l’indice contro la disattenzione mostrata dal Comune nei confronti delle grida di allarme lanciate dai residenti della zona nelle scorse settimane e si rivolge al commissario straordinario, Luigi Croce, al dirigente del dipartimento urbanizzazioni primarie e secondarie, Ing. Antonio Amato e all’ingegnere capo del Genio Civile, Ing. Gaetano Sciacca, nel tentativo di sollecitare concreti interventi.

“La distanza tra il muro d’argine, il marciapiede e la sede stradale, che fino a pochi mesi fa era di alcuni centimetri – ha chiarito il Consiglio nella sua missiva – oggi aumenta a vista d’occhio e ciò è causato evidentemente dal fatto che l’acqua piovana che scorre lungo il torrente S. Filippo continua a riversarsi lateralmente andando a terminare la propria corsa proprio sotto lo svincolo”.

Sempre più pressante è l’esigenza di accelerare i farraginosi iter di gara per l’affidamento dei lavori, ormai rimandati da troppo tempo, considerato che il primo crollo risale a circa sei anni fa. L’intervento di un corpo di tecnici che vagli la situazione apportando ogni accorgimento necessario e risolutore, si fa, quindi, improrogabile. Così come non più rimandabili sono le operazioni tampone di messa in sicurezza quantomeno della rimanente parte di carreggiata nell’attesa di una risagomatura e ricanalizzazione del flusso di acqua piovana, per scongiurare del tutto esiti drammatici della vicenda.