La circonvallazione e quelle radici che invadono la sede stradale. FOTO

Il rischio incidenti è all’ordine del giorno e la risoluzione del problema è della massima urgenza. La soluzione è stata individuata ma la sua realizzazione non sarà immediata. Dal viale Europa fino alla strada Panoramica dello Stretto, lungo tutta la circonvallazione, le radici dei pini invadono la carreggiata stradale e molti automobilisti in transito, per evitare sobbalzi e danni ai propri mezzi, si spostano sulla corsia opposta, rischiando un frontale contro i veicoli provenienti dalla direzione opposta.

Se n’è parlato a margine della conferenza stampa sulle piste ciclabili, durante la quale l’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, ha risposto a una specifica domanda. “L’anno scorso è stato fatto un sopralluogo per valutare la situazione – ha affermato -. La scorsa amministrazione comunale si era interessata del problema ed era intervenuta ma evidentemente in modo non risolutivo, visto che poi ci si è ritrovati punto e a capo. Adesso, il nostro esperto Alessandro Giaimi ha proposto una nuova soluzione. Il dirigente del dipartimento Urbanizzazioni, Antonio Amato, sta lavorando ad una perizia per quantificare i costi del lavoro. Per realizzarlo potremmo utilizzare i fondi ecopass. Il nostro obiettivo è quello di salvare gli alberi e di garantire la massima sicurezza per i cittadini. Stiamo lavorando in questa direzione ma se anche la soluzione trovata non dovesse funzionare, si dovrà purtroppo pensare a soluzioni drastiche per gli alberi in questione perché è chiaro che dobbiamo necessariamente mettere al primo posto l’incolumità delle persone”.

Proprio l’esperto agronomo Alessandro Giaimi ha spiegato in che modo si agirà una volta reperite le risorse necessarie: “Le radici si propagano in superficie perché nel terreno in basso non trovano né acqua né sali minerali né quant’altro necessario alla loro sopravvivenza. I tronchi sono poi stati confinati in spazi troppo piccoli. E’ un problema che non si riscontra in tutta la circonvallazione, ma solo in determinati tratti delimitati sui quali si dovrà agire. Le soluzioni sono due: la più drastica riguarda l’abbattimento degli alberi pericolosi ed ha un costo di circa 350 o 400 euro a pianta; la seconda prevede interventi per la conservazione della pianta, facendo restare sotto terra le radici. E’ leggermente più costosa, circa 450 o 500 euro a pianta, ma sarebbe di sicuro preferibile, compatibilmente con le risorse economiche. Queste somme, comunque, riguardano solo la parte agronomica. Ci sono poi le spese relative allo scavo e al ripristino. Il totale potrebbe lievitare ad un costo di circa 800 euro per l’abbattimento di un albero o di 1000 euro per la sua conservazione. Per il 10 o il 15 % di quelli presenti, il problema della scelta purtroppo non si pone. Andranno abbattuti perché non più recuperabili”.

Secondo la perizia redatta da Giaimi, gli alberi sulla circonvallazione sono 618. Di questi, 264 sono ad alta pericolosità e 69 a medio-bassa pericolosità. 8 aiuole sono vacanti mentre 277 non deformano il manto stradale e non rappresentano alcun pericolo.

Mercoledì scorso, l’argomento era anche stato al centro di un’infuocata seduta dell’apposita commissione consiliare, con l’obiettivo di proporre un atto di indirizzo all’amministrazione comunale. Tanto infuocata da non giungere a compimento, tra accuse alla giunta e le risposte, a muso duro, di Ialacqua. Se ne riparlerà nel corso di una nuova seduta, oggi alle 18, con la speranza che si faccia fronte comune per arrivare alla soluzione condivisa auspicata da tutti.

(Marco Ipsale)