Dopo il corteo antifascista, occupato il Teatro in Fiera

Occupato il teatro in Fiera. Si è concluso in questo modo il corteo regionale antifascista. Si sono raggruppati, come dichiarato, a Piazza Antonello, questa mattina dalle dieci. La manifestazione è iniziata con un’oretta di ritardo per aspettare i compagni che sono giunti, oltre che dalla provincia – Barcellona e Milazzo in testa – anche da Catania, Palermo e da Reggio Calabria. Così, sound system in testa, hanno sfilato per la XXIV Maggio fino a Piazza Castronovo, dietro lo striscione che scandisce lo slogan dell’iniziartiva: “Le strade sono di chi ama”. Realizzato appositamente dall’artista messinese Mauro Kuma. Nelle tappe del percorso degli attori hanno recitato brani di Albert Camus, del poeta Brecht e dello scrittore Erri De Luca. L’equazione da parte degli artisti è semplice quanto incisiva: la cultura è libertà e amore per il prossimo, l’ignoranza è autoritarismo e quindi fascismo. Dai microfoni è stato più volte ribadito il no al fascismo incarnandolo nel no all’omofobia e al razzismo. I membri dell’Arci Thomas Sankara di Messina hanno sottolineato che la lotta al razzismo e alla xenofobia è un dovere di tutti. In quello stesso momento alle finestre della sede messinese dell’Arci faceva bella mostra di sé uno striscione con su scritto: “Nessun uomo è illegale!”. A rappresentanza della comunità Lgbt ha manifestato l’Arcigay Makwan Messina. E poi tantissimi giovani, di movimenti, associazioni o partiti. Per ricordare i principi della resistenza e dire no al fascismo di ieri, ma soprattutto di oggi. “I fascisti trovano spazio durante i periodi di crisi economica come questo” – spiega Antonio Currò della sezione Messinese di Rifondazione Comunista- “Dobbiamo vigilare per uscire dalla crisi senza derive reazionarie”. Renato Accorinti ha partecipato alla manifestazione con il libro della costituzione in mano. “E’ la risposta più giusta a tutta questa storia”, spiega. Lungo il percorso facce stupite ma anche gente pronta con le bandiere rosse ai balconi. I manifestanti hanno più volte esternato la loro indignazione all’idea che per le vie della nostra città sfili in corteo un partito di esplicita derivazione fascista e di dichiarati intenti razzisti e omofobi. “Sfilano i fasci nel salotto buono della città” ironizzano dalla piazza, riferendosi alla decisione della Questura di riservare il percorso migliore a Forza Nuova. Tra musica e performance la manifestazione si è conclusa senza incidenti a Piazza Castronovo, verso le due del pomeriggio. Ma chiuso un capitolo se ne è aperto immediatamente un altro. Verso le tre un gruppo di attivisti ha fatto irruzione nel Teatro in Fiera – chiuso e abbandonato dal 1995. “Apriamo oggi uno spazio da troppo tempo sottratto alla collettività”, recita così il volantino che alcuni di loro distribuiscono ai passanti, ricevendone la piena solidarietà. “Fate bene, lottate!” esorta un anziano signore che non perde l’occasione di entrare nel teatro a dare un’occhiata. Dentro c’è, inaspettatamente, acqua e luce. La sala sembra essere sopravvissuta ad un’apocalisse. Buona la galleria, completamente sommersa dalle macerie la platea. Quel che resta del soffitto è interrotto da un cratere enorme. È ciò che rimane di uno spazio che ha vissuto i tempi d’oro della Fiera Campionaria di Messina. Lasciato morire nell’indifferenza. Una sorte condivisa da tante, troppe cose belle dalla nostra città. Una sorte che va arginata e invertita per impedire che tutto venga risucchiato nel vuoto di polvere accumulata e calcinacci caduti. Almeno, così la pensano i manifestanti che hanno riaperto il Teatro. L’hanno chiamato “un regalo per l’intera città di Messina”. Immediata è arrivata la solidarietà del Teatro Valle Occupato. Dal corteo blindato di Forza Nuova, intanto, arrivato alla Camera di Commercio, si alzano cori di scherno: “Dove sono gli antifascisti?”. Ma gli antifascisti hanno altro da fare. Fedeli alla linea, è il caso di dirlo, di evitare lo scontro per non ridurre gli ideali che animano la loro protesta ad una lite tra tifoserie, si armano di scope e ramazze per pulire il pezzo di città riportato alla luce. Previste per stasera dalle sette performance e musica. Il Teatro in Fiera, rivive. Almeno per oggi. (Eleonora Corace)