Dai fondi persi alle priorità dei servizi sociali, Mantineo replica alle critiche: “Non si può piacere a tutti”

E’ l’assessore che in questi due anni di esperienza amministrativa a Palazzo Zanca ha collezionato più richieste di dimissioni, scatenando le ire di consiglieri comunali, sindacati, movimenti e associazioni. Durante il cammino ha anche perso due esperte, Clelia Marano e Angela Rizzo, che hanno preferito farsi da parte piuttosto che continuare a sposare un’azione che non condividevano più. Nelle ultime settimane ha anche creato malumori e mal di pancia all’interno del movimento Cambiamo Messina dal Basso che non ha gradito la decisione di innalzare le rette degli asili nido anche per le famiglie indigenti a reddito zero. E il suo settore è stato costellato di polemiche e falle, soprattutto per i tanti fondi persi o a rischio che in questi ultimi mesi hanno fatto discutere sulle modalità di gestione politica e amministrativa dei servizi sociali messinesi. Ma Nino Mantineo non si scompone e non mostra alcuna preoccupazione o segno di cedimento: “Nella dialettica politica ci possono stare le prove di sfiducia, faccio il mio lavoro consapevole che non si può piacere a tutti”. Con queste parole l’assessore più contestato della giunta Accorinti risponde e sorvola sui contenuti delle tantissime critiche che sono piovute addosso al suo operato alla guida dei servizi sociali. Preferisce ridurre il dibattito sempre più infuocato al naturale gioco politico delle parti e tira dritto per portare avanti la sua visione di programmazione e revisione del sistema. Per Mantineo non ci sono dubbi: gli Stati generali che si terranno la prossima settimana sono il vero punto di partenza per ragionare sui nuovi servizi sociali messinesi e sul modello di welfare che la città deve costruire.

Stati generali che però arrivano dopo due anni di gestione targata Mantineo, due anni in cui il settore ha continuato a soffrire e ad inseguire una rivoluzione che non si è ancora concretizzata. “Le questioni sono molto complesse e spesso non mi hanno permesso di allargare il raggio d’azione. Se avessi più tempo per muovermi sul piano politico potremmo giocare partite più concrete” dice Mantineo che individua le maggiori criticità del funzionamento del settore nelle carenze del Dipartimento comunale servizi sociali. “Se il Dipartimento non è attrezzato per dare risposte ai cittadini le responsabilità ricadono inevitabilmente sull’amministrazione ma bisogna scindere il piano burocratico da quello politico”. Sembrerebbe l’ennesimo tentativo di scaricare le responsabilità, ma è proprio l’assessore a sottolineare che non si tratta di un attacco al lavoro svolto dagli uffici, bensì della consapevolezza che il Dipartimento è sottodimensionato rispetto alla mole di lavoro che deve quotidianamente affrontare.

Un problema che il Dirigente Giovanni Bruno segnala dai primi giorni del suo incarico a Palazzo Satellite e che l’assessore pone ancora una volta, sempre in vista degli Stati generali, come priorità dell’azione di rinnovamento. “Bisogna procedere ad una riorganizzazione del Dipartimento e creare l’Ufficio servizi sociali per avere una struttura che possa essere in grado di far fronte alla sempre più crescente domanda di servizi da parte dei cittadini. A questo scopo sarà utile anche il nuovo piano del fabbisogno di personale che prevede l’arrivo di tre nuove figure dirigenziali, una delle quali sarà sicuramente destinata ai servizi sociali che, per la vastità del settore, non possono essere gestiti da un dirigente ad interim”.

Dunque si dovrebbe cominciare dalla riorganizzazione della macchina burocratica, senza polemiche o attacchi, nonostante in questi mesi non siano mancati gli attriti. Il più plateale è stato quello per gli 80 mila euro persi per gli asili, quando Sindaco e assessore scaricarono tutte le colpe sugli uffici non rendendosi conto che era stata la giunta a muoversi nell’ultimo giorno utile a disposizione. Ma proprio a proposito di fondi persi o a rischio proprio in questi giorni gran lavoro sinergico tra Mantineo e il Dipartimento per riacciuffare quanto più possibile.

Siamo stati a Palermo per fermare l’assurda decisione della Regione di togliere a Messina 1,7 milioni di euro della vecchia programmazione della 328 solo perché, sostengono, i fondi non erano stati movimentati entro una determinata data. Abbiamo portato tutta la documentazione che invece attesta che eravamo già avanti con i progetti e che anche quella cifra era stata impegnata per finanziare alcune delle numerose azioni messe in campo insieme al Distretto socio-sanitario D26. E abbiamo avuto rassicurazioni sulla possibilità di recuperare questi fondi da parte della Dirigente del Dipartimento regionale che ha scritto una nota al Dipartimento Bilancio affinchè il milione e sette torni nelle disponibilità del Comune di Messina”.

Mantineo è fiducioso anche sui 4 milioni dei fondi Pac destinati ad anziani e infanzia ma al momento ancora virtuali perché gli uffici non sono in grado di mettere a punto tutto l’iter per poter accedere a questi fondi e perché il Comune dovrebbe anticipare somme che al momento non ha: “Stiamo continuando a insistere per cambiare il sistema delle anticipazioni a carico dei Comuni perché in questa fase non è solo Messina ad avere problemi di liquidità tali da non poter procedere ad anticipare le somme previste dal Ministero per poter poi ottenere finanziamenti ai progetti già approvati un anno fa. Nel frattempo ci siamo mossi anche per la seconda tranche di programmazione Pac e abbiamo depositato i nuovi progetti sempre destinati ad anziani e infanzia, dunque adesso attendiamo il responso”.

Mantineo è dunque sereno e non ha intenzione di incassare alcuna provocazione o critica. I suoi servizi sociali sono un cantiere aperto e adesso dovrà dimostrare, con i fatti, cosa sono concretamente gli Stati generali annunciati come il vero punto di svolta. Appuntamento al Palacultura i prossimi 28 e 29 maggio.

Francesca Stornante