I sindacati: "Non si usi lo spettro del fallimento per aggirare la legge"

I sindacati: “Non si usi lo spettro del fallimento per aggirare la legge”

I sindacati: “Non si usi lo spettro del fallimento per aggirare la legge”

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martedì 21 Novembre 2017 - 15:00

Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel evidenziano i primi problemi sorti dopo il passaggio degli ex Ato3 e mettono in guardia sulla procedura che porterà alla MessinaServizi i dipendenti di Messinambiente. No alle polemiche, sì al rispetto della normativa

“La strada verso la MessinaServizi Bene Comune si sta rivelando irta e piena di ostacoli”. E’ quello che sostengono Letterio D’amico, Silvio Lasagni e Pietro Fotia, segretari provinciali di Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel. Intanto, secondo i sindacalisti, le promesse annunciate all’atto del passaggio dei lavoratori dell’Ato3 Messina alla nuova partecipata non sono state manutenute. “La vigente normativa legislativa e contrattuale prevede che, in caso di licenziamento, debba essere liquidato al personale da parte del datore di lavoro il TFR e l'indennità economica sostitutiva per le ferie ed i permessi non goduti. In atto, invece, al personale ex Ato3 transitato alla MessinaServizi Bene Comune risulta liquidato il solo TFR” ammoniscono i tre segretari.

Ancora più grave è la vicenda che riguarda gli atti per il transito dei lavoratori da Messinambiente alla Srr Area Metropolitana con successiva cessione del contratto di lavoro subordinato alla società partecipata MessinaServizi.

“La normativa legislativa e contrattuale prevede l'obbligatorietà di consegna di atti attinenti la descrizione della vita lavorativa dei dipendenti presso la ditta in cui hanno prestato attività lavorativa – spiegano i sindacalisti. Purtroppo però apprendiamo che, dati i tempi ristretti, non si potrà porre in essere quanto previsto dalle norme vigenti”

Per questo Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel chiedono la trasmissione degli atti attinenti l'assunzione dei lavoratori, nessuno escluso: assunzioni obbligatorie, transazioni, sentenze, contenziosi in essere, eventuali progressioni di carriera e modalità con cui sono avvenute, e di conoscere se e quanti dipendenti godono di assegnazione di indennità "ad personam" e di superminimi, e gli atti attinenti l'assegnazione, cioè contrattazione di secondo livello, contrattazione individuale, autorizzazioni dell'Ente controllante o del Consiglio di Amministrazione o di altra figura giuridica a ciò abilitata”.

Sul fronte del concordato a cui Messinambiente è sottoposta e che sta chiamando in causa anche tutti i dipendenti, in quanto creditori della società, i tre sindacati non vogliono alimentare dubbi nei lavoratori, né tantomeno ostacolare il percorso che Messinambiente ha intrapreso, ma pretendono chiarezza e massime garanzie per i lavoratori. Chiedono però che si proceda rispettando quanto prevede la Legge regionale 9/2010 e tutta la normativa emanata in questi mesi, nel solco di quanto fatto per Ato3, per dare ai lavoratori la garanzia massima di restare dipendenti pubblici a prescindere dall’esito della procedura fallimentare di Messinaambiente. “Che non si usi lo spettro del fallimento e la procedura concordataria come stratagemma per aggirare la normativa – ammoniscono i sindacati – direzione verso cui sembra voglia nuovamente spingere la Fp Cgil per motivazioni che temiamo nulla abbiano a che fare con gli interessi della maggioranza dei lavoratori, e operando indebite pressioni sull'amministrazione comunale e sull'amministratore unico Beniamino Ginatempo”. Secondo Cisl Uil e Fiadel si deve procedere con il trasferimento alla Srr e poi alla MessinaServizi, così come scrive anche il legale di Messinambiente Marcello Parrinello “La strada è chiara a tutti. Alimentare inutili polemiche non fa bene a nessuno, soprattutto ai lavoratori”.

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