Errore nei primi conteggi, scaricando a Motta si risparmiano 30mila euro al mese

I conti non tornano? O semplicemente non erano stati fatti in modo corretto? Probabilmente l’ipotesi giusta è la seconda. Fatto sta che se fino a due giorni fa, da una prima lettura della fattura inviata dalla società Oikos che gestisce la discarica di Motta Sant’Anastasia, era emerso un netto aumento delle spese per scaricare i rifiuti, adesso i numeri sembrano dire una cosa molto diversa. Forse i primi conteggi erano stati fatti in modo troppo frettoloso, altrimenti non si spiegherebbe questo cambio netto del risultato. Da una più attenta analisi è infatti emersa una verità totalmente diversa: scaricare i rifiuti a Motta non solo non costa di più rispetto a Mazzarrà Sant’Andrea, ma addirittura si risparmia.

Mettendo a confronto la fattura relativa ai primi 15 giorni di ottobre, da quando cioè Messina si è trovata costretta a spostarsi verso il sito catanese, con quelle di Tirrenoambiente, parlano i numeri. Iniziamo dalle tariffe. A Mazzarrà Sant’Andrea si devono sborsare 90,11 per ogni tonnellata scaricata, a Motta invece il costo a tonnellata è di 86,70 euro. Prezzi comprensivi di Iva. Dunque il risparmio su ogni tonnellata scaricata per il Comune di Messina è di 3,41 euro. Basta fare un paio di calcoli per avere il quadro più chiaro. Tenendo presente che ogni giorno si portano in discarica circa 300 tonnellate di immondizia è facile dedurre che a Mazzarrà si spendevano circa 810mila euro al mese, mentre a Motta se ne dovrebbero spendere 780mila. Risparmio mensile stimato: 30mila euro. In base ai primi conteggi era invece emerso che la spesa extra sfondava addirittura il muro dei 70mila euro, cifre che naturalmente avrebbero pesato non poco sulle già asfittiche casse comunali. A questo punto, se davvero stavolta i conti sono stati fatti bene, salta fuori che non solo non ci sono costi in più, ma che addirittura si risparmia. Naturalmente si dovrà poi aggiungere il costo per il trasporto non ancora quantificato ma che inevitabilmente sarà superiore rispetto a Mazzarrà, visto che il sito di Motta, per andata e ritorno, dista circa 200 km da Messina, praticamente il doppio rispetto a Mazzarrà.

A comunicare questi dati è l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua che tira un sospiro di sollievo ma che continua a ribadire la necessità di individuare un’altra soluzione, sia perché il Comune avrà l’autorizzazione a scaricare fuori provincia solo fino a fine anno, sia perché dover portare i rifiuti così lontano va contro il cambio di rotta che l’assessore vorrebbe imprimere al settore rifiuti messinese.

L’unica vera soluzione sarebbe far tornare sui suoi passi la Tirrenoambiente e poter tornare a Mazzarrà. E a quanto pare l’ipotesi non è poi così remota. “Dopo il silenzio delle ultime settimane abbiamo avuto un contatto con la società e riavviato il dialogo” spiega Ialacqua. “Abbiamo potuto anche dare qualche rassicurazione in più, soprattutto sulla delibera per l’accesso al fondo di rotazione che risolverebbe tutti i debiti che abbiamo con la discarica” continua l’assessore.

A quanto pare c’è infatti un passo in avanti in quella che ormai era diventata la saga sulla delibera, presentata in fretta e furia il 14 agosto, ritirata, modificata, quindi pronta per tornare in aula, poi di nuovo ferma, fino a credere che la situazione non si sarebbe più sbloccata. A fermare l’atto era stato un cavillo giuridico-tecnico legato, almeno così sembrava, all’impossibilità da parte del Comune di assumersi impegni economici senza avere in mano lo strumento del bilancio. Il Comune però ha deciso di far esaminare l’atto ad un organo esterno dell’Anci, il parere è arrivato e fa ben sperare che ormai, davvero, possa essere questione di poco tempo. Questo organismo avrebbe in pratica smentito quella tesi dando il via libera a procedere con la delibera, l’atto sarà così sottoposto nuovamente all’attenzione dei revisori dei conti e tornare in aula per il voto del Consiglio comunale. Dopo l’attesa di questi mesi però la fiducia su questo fronte è grossa e dunque non resterà che attendere.

Intanto oggi non ci sarà alcun sit-in dei lavoratori di Messinambiente a Palazzo Zanca. Le Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil hanno fatto un passo indietro dopo l’assicurazione che il mandato di pagamento per gli stipendi è già stato effettuato, ma per ogni turno si susseguiranno le assemblee sindacali, quindi la raccolta potrebbe comunque subire ritardi e disservizi. Anche stavolta duro il commento della segretaria della Fp Cgil Clara Crocè che ha voluto ricordare all’amministrazione che, per la gravità dell’attuale situazione, anche un solo giorno di ritardo nel pagamento degli stipendi diventa insostenibile. E senza notizie positive il clima, a Messinambiente, sarà giorno dopo giorno sempre più teso.

Francesca Stornante