Addio alla Seap, Messinambiente taglia i costi. Dov’è finita la commissione d’inchiesta sui rifiuti?

Messinambiente mette alla porta la Seap, società che dal marzo 2012 si è occupata del trasporto in discarica dei rifiuti messinesi. Quello di sabato notte è stato l’ultimo viaggio verso Motta S. Anastasia per la Seap, da domenica il servizio è gestito completamente in house da Messinambiente. Con questa operazione ci sarà un considerevole risparmio economico per le casse della società di via Dogali, il commissario Armando Di Maria conta di poter tagliare circa 150 mila euro al mese di spesa. Messinambiente dunque ha iniziato la settimana portando i rifiuti in discarica con i suoi mezzi, ne ha a disposizione 8 e dovrebbero bastare per garantire il servizio. Nell’ultimo anno si era invece reso necessario affidarsi ad una società esterna perché i mezzi che Messinambiente poteva mettere in campo non erano sufficienti. Resta però il debito pregresso da saldare con la Seap. Si tratta di circa 400 mila euro che ciclicamente sono stati tra le cause di alcune emergenze rifiuti che la città ha vissuto. Innumerevoli gli ultimatum che la Seap si è trovata a dover dare a Messinambiente e Comune per riuscire a ottenere qualche pagamento, tante anche le volte in cui i mezzi della ditta si sono fermati bloccando i trasferimenti in discarica e dunque la raccolta in città. Adesso questi problemi dovrebbero essere superati. E’ tutto nelle mani di Messinambiente.

In realtà però non si sa fino a quando sarà così. In questi giorni potrebbe essere deciso il futuro della partecipata, ieri fino a tarda sera a Palazzo Zanca riunioni e incontri per stabilire cosa ne sarà di Messinambiente. L’amministrazione sta cercando la soluzione migliore per la città e per le casse comunali, sarà tutelato tutto il personale, ogni valutazione dovrà essere inserita nel nuovo sistema di gestione dei rifiuti che dovrà entrare in vigore da qui ai prossimi mesi innanzitutto con la costituzione dell’Aro.

Si guarda dunque al futuro, ma c’è chi vorrebbe dare un’occhiata anche sul passato, quantomeno su quello che ha portato ad una situazione disastrosa nel settore rifiuti. E’ la consigliera di Cambiamo Messina dal Basso Lucy Fenech che in vista del Consiglio comunale di domani ha scritto una nota alla Presidente Emilia Barrile e a tutti i capigruppo per tornare a sollecitare la discussione sulla costituzione di una commissione d’inchiesta sui rifiuti. Ad agosto, quando il consigliere di SiAmo Messina Piero Adamo aveva proposto la creazione di un organo che facesse luce sui troppi retroscena dell’affaire spazzatura, l’aula sembrava essere tutta d’accordo. Poi però la delibera si è persa nei meandri delle commissioni e non è più tornata in aula. Per questo la Fenech aveva chiesto di portarla in Consiglio per la discussione immediata, ne è sorto un dibattito acceso tra i consiglieri, molti sembrano aver fatto un passo indietro, o meglio dire un vero e proprio dietrofront. Per questo la capogruppo accorintiana ha scritto ai colleghi che il gruppo CMdB ritiene “poco responsabile nei confronti della cittadinanza continuare a rimandare la trattazione necessaria di un atto di esclusiva competenza del Consiglio Comunale”

Fenech ricorda che la gestione dei rifiuti è tema delicato e scottante e che da fin dall’inizio di questa consiliatura Messinambiente ed Ato3 sono state al centro dell’attenzione non solo per la questione dei debiti fuori bilancio, generati annualmente per disallineamenti nei loro preventivi e consuntivi, ma anche nel dibattito sui relativi piani industriali, nel Bilancio Consuntivo 2012 e Previsionale 2013 e, nelle problematiche relative alla Tares. “Negli ultimi giorni, inoltre, alcuni sindacati hanno sporto denuncia sulla gestione dei lavori da parte di Messinambiente, singoli consiglieri comunali hanno espresso l’esplicita richiesta di avviare delle indagini all’interno dell’azienda che gestisce i rifiuti, 10 consiglieri comunali appartenenti a quasi tutti i gruppi consiliari hanno inoltrato la richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto per ulteriori chiarimenti nella gestione di Messinambiente ed Ato3. Crediamo pertanto che sia urgente l’immediata costituzione di tale commissione d’inchiesta, non solo per rispondere alle esigenze espresse ad oggi da ogni parte, ma soprattutto per offrire alla città una grande operazione verità su come i soldi di tutti siano stati impiegati dal 2005 ad oggi nella gestione rifiuti”. Sperando che domani arrivi una decisione.

Naturalmente non si placano nemmeno le polemiche per la Tares. Mancano ormai tre giorni alla scadenza dei termini per il pagamento della prima rata e ci sono ancora cittadini che non hanno ricevuto i bollettini. In questo caso ci si può rivolgere per chiedere un duplicato all’ufficio tributi, alle sedi dei quartieri, o scrivendo all’indirizzo tares@comune.messina.it.

Un nuovo grido d’aiuto contro la stangata Tares arriva dalle scuole paritarie messinesi che scrivono all’amministrazione per chiedere un po’ di attenzione, soprattutto in un momento economico così difficile. “Le scuole paritarie di Messina non si sono mai sottratte alle loro responsabilità -si legge in un comunicato- e non lo faranno nemmeno stavolta, allo stesso tempo però vogliono evidenziare come il nuovo tributo, che sostituisce la Tarsu, ha generato aumenti esorbitanti che metteranno ulteriormente in ginocchio i bilanci delle scuole. Non chiediamo particolari privilegi alla politica, chiediamo solo di poter essere messi nelle condizioni di continuare il nostro servizio senza gravare ulteriormente sulle famiglie e senza mettere a rischio numerosi posti di lavoro che le nostre realtà garantiscono. Chiediamo che l’amministrazione estenda anche alle scuole paritarie le agevolazioni previste per le scuole statali, ciò allo scopo di favorire il contenimento dei costi gravanti sull’istruzione (pubblica e paritaria) a beneficio delle famiglie e della pluralità dell’offerta formativa.

Francesca Stornante