Il Comune non paga le bollette, la Telecom taglia le linee telefoniche a scuole e uffici

Ha alzato la cornetta ma il telefono era muto. Il professor Roberto Vincenzo Trimarchi, dirigente scolastico della Foscolo-Battisti aveva già provato questa sensazione, alcuni mesi fa, per un episodio analogo accaduto alla Vittorini.

I plessi scolastici sono infatti rimasti senza linee telefoniche con gravissimi disagi.

Ancora una volta il Comune non ha pagato le bollette e la Telecom ha tagliato le linee telefoniche ad una serie di utenze.

Così dal 2 gennaio in poi il 2017 diversi istituti scolastici e anche numerosi uffici comunali, sia a Palazzo Zanca che al Palacultura, sono rimasti senza telefono e senza internet.

Era già accaduto a settembre e si sta ripetendo. Alla Vittorini peraltro i telefoni non sono mai stati ripristinati e solo grazie ai fondi della scuola è stato possibile riattivare la linea internet almeno per svolgere l’attività didattica e organizzare la vita della scuola con i minori disagi possibili.

“ Il Comune di Messina, oltre a non erogare ormai da anni i contributi previsti alle scuole, non paga nemmeno le utenze telefoniche- commenta il dirigente scolastico Trimarchi- Il nostro istituto ha subito il taglio della linea telefonica per cui sarà impossibile contattare l’utenza, né potrà garantire la chiamata di supplenti in caso di assenza di docenti. La Telecom, interpellata dallo scrivente, ha comunicato che la situazione debitoria del Comune ammonta a circa un milione e mezzo di euro, pertanto, si ritrova costretta a tagliare, nel breve, tutte le utenze telefoniche del Comune, di conseguenza, anche quelle delle istituzioni scolastiche. Il grave disservizio che colpisce personale, alunni e famiglie è da imputare esclusivamente all’Amministrazione comunale della città di Messina, incapace di affrontare e risolvere qualunque tipo di problema”.

La Telecom ha specificato che continuerà man mano a tagliare le utenze, fin quando non sarà saldato il debito. Restano “salve” solo quelle della Protezione civile e del sindaco.

Rosaria Brancato