Scoglio e la Mortelle Tono: «Aperto al confronto, ma niente negatività»

Sul grande piano urbanistico della Mortelle-Tono le notizie sono due: la conferenza dei servizi ha deciso di sospendere il proprio percorso per 90 giorni, in attesa che si concluda il processo della Valutazione ambientale strategica alla Regione; il parere del Genio civile, contrario, è stato dichiarato inammissibile perché, fattispecie piuttosto curiosa, chi rappresentava l’ingegnere capo Sciacca alla riunione di ieri non aveva la delega per farlo. Per il resto, la conferenza stampa dell’assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Scoglio è dedicato all’inevitabile dibattito che un programma del genere crea in città. Non è una semplice questione tra “pro” e “contro”, né tra chi vuole realizzare tutto e chi non vuole realizzare nulla. Si discute, perché un piano come la Mortelle-Tono ha un grosso impatto, non necessariamente ambientale, e dibatterne è la normalità, non l’eccezione. Lo riconosce lo stesso Scoglio purché, evidenzia, lo si faccia senza preconcetti e soprattutto «senza negatività».

L’assessore punta a «stemperare i toni delle polemiche perché l’obiettivo, in qualsiasi città europea, è arrivare insieme all’assenso, non allo scontro. Anche perché parliamo di un’area senza vincoli di inedificabilità, con vincoli ambientali di cui si discuterà nelle sedi ambientali». A che punto siamo, dunque: il dipartimento regionale Via-Vas deciderà se convocare a sua volta una conferenza dei servizi pubblica o se dare un parere negativo di impatto ambientale, a quel punto l’amministrazione appaltante, cioè il Comune, deciderà se chiedere una deroga alla Comunità europea oppure no. Questo è un iter partito nel 1999, con l’allora Prusst “Messina per il 2000”, con uno studio di fattibilità per la riqualificazione dell’area ai fini turistici. Quella zona è stata identificata come demanio marittimo fino alla Statale, un territorio sottratto alla cittadinanza o abusivamente o legalmente con alcune ville costruite. Con alcuni casi “scuola”, come quella del notaio che ha venduto aree del demanio. L’obiettivo, dunque, era ed è quello di restituire alla fruizione collettiva quel tratto di costa».

Come? «Ricongiungendo – spiega Scoglio – i lidi di Mortelle con una promenade fino a Tono. E’ stata fatta una gara, vinta da un maestro dell’architettura mondiale come Oriol Bohigas, che presentò il suo progetto al Comune tra la condivisione generale, anche della stampa. S’è creato nel tempo un equivoco: Bohigas, essendo spagnolo, col termine “residenze” intende gli alberghi, mentre qui si è pensato che indicasse abitazioni private, che invece non sono previste». Tradotto, il “grosso” del progetto consiste in: viabilità interna di servizio, la promenade, tre lidi turistici, tre alberghi, «il quarto lo abbiamo tolto dalla variante insieme al porticciolo turistico». I tre alberghi, aggiunge Scoglio, «avranno funzione multidisciplinare, per non limitare il turismo ai soli tre mesi in cui si può fruire del mare. Ecco che nasce l’idea di allargare la fruizione agli anziani e al cosiddetto “turismo sociale”. E’ ovvio che gli alberghi, due di quattro piani e uno di sette, non potranno essere cattedrali nel deserto. Da qui l’idea di realizzare impianti sportivi e per il tempo libero, la zona degli orti che immaginiamo di far “adottare” ai giovani che vorranno avviare attività imprenditoriale di tipo agricolo, il parco delle dune, che invece potrebbe essere adottato, a sua volta, da associazioni ambientali».

Sul parere negativo del Genio civile Scoglio afferma che «da un serrato confronto si può giungere ad una conclusione condivisa, tutto è accettabile ma non la negatività. In Europa si ragiona così: le conferenze dei servizi servono a giungere ad un accordo, non ad uno scontro». Come avvenuto, ad esempio, per il Tirone, sul quale Scoglio preannuncia novità: «Presto presenterò in consiglio comunale una delibera con alcune modifiche alle linee guida del piano industriale. L’idea è quella di spostare la cubatura prevista per le residenze in viale Italia sul viale La Farina e di eliminare la tanto contestata torre per uffici». Ecco, allora, come il dibattito può produrre risultati concreti.