Per i mezzi pesanti solo la tratta Tremestieri- Reggio. Le anticipazioni di Accorinti

Sarà Tremestieri la tappa obbligata dei tir che entrano in città e l’unica tratta possibile per i mezzi pesanti in arrivo o in partenza dall’isola diventerà Tremestieri – Reggio. Out, quindi, sia la Rada San Francesco che il Molo Norimberga, destinati esclusivamente a pedoni ed auto. Parola del sindaco Renato Accorinti, che tra un incontro e l’altro – in una mattinata ricca di impegni istituzionali – ha anticipato la misura principale del piano anti-tir a cui sta lavorando l’amministrazione comunale ed i cui dettagli saranno presentati nei prossimi giorni, dopo gli incontri ancora in programma con Prefettura, Autorità portuale e Capitaneria di Porto. «La vita umana è troppo importante – spiega il primo cittadino – ed è l’unica cosa che conta. Non ci stiamo inventando niente , il porto di Tremestieri è stato realizzato per mandare fuori dalla città i tir, che in questi anni hanno causato non solo inquinamento atmosferico, caos sul fronte della viabilità ma soprattutto morti. Ho ancora nelle orecchie le urla dei genitori di Bianca Di Stefano (la ragazza che ha perso la vita sotto un tir sul viale Europa ndr), ma non dimentico neanche le altre vittime, come il macellaio travolto ed ucciso di fronte al suo negozio in via la farina».

Come sua abitudine, il primo cittadino comunica il suo pensiero con foga ed entusiasmo, che fanno parte del suo Dna ma che a volte , seppur in assoluta buona fede, tendono a sminuire problemi e criticità di non poco conto. Se è vero, infatti che il porto di Tremestieri è nato per liberare il centro cittadino dalla schiavitù dei Tir è anche vero che ancora oggi quell’approdo è monco e funziona con una sola invasatura , l’altra deve essere ancora ripristinata dopo i danni provocati dalle continue mareggiate, ed inoltre sono ancora fermi al palo gli interventi di ampliamento, che sono stati oggetto di una guerra legale tra due società che si sono contese l’appalto, solo recentemente conclusasi a favore della Coedmar srl . Per poter avviare i lavori, servirà prima la valutazione di impianto ambientale e dall’Autorità portuale fanno sapere che passeranno ancora diversi mesi.

La precaria fruibilità del porto della zona sud potrebbe, dunque, impedire il trasferimento automatico di tutti i mezzi pesanti a Tremestieri, ma Accorinti non vuole sentire ragioni , è determinato a raggiungere l’obiettivo e a raggiungerlo immediatamente, senza perdere altro tempo: «La città non può più aspettare, non ce lo possiamo permettere, dobbiamo pensare che sotto le ruote dei tir poteva finire nostra madre o nostra sorella». Il sindaco sfiora anche il lato “tecnico” della questione: «L’approdo a sud è stato realizzato in un punto in cui la tratta Reggio- Tremestieri segue una linea retta e questo consente di accorciare i tempi di navigazione ed evitare lunghe attese agli autotrasportatori. In ogni caso – precisa Accorinti – l’unica priorità, per noi, è la vita umana e se i tir dovranno aspettare, aspetteranno. Del resto,la chiocciola è sempre vuota e quindi lo spazio in cui sostare in attesa di imbarcarsi c'è ». L’attuale proposta di Accorinti per risolvere l'annoso problema del passaggio dei tir dalla città è profondamente diversa da quella annunciata in una conferenza stampa durante la campagna elettorale, quando- affiancato dal vicesindaco Guido Signorino – promise che, una volta sindaco, avrebbe spostato gli attracchi dalla Rada San Francesco al Molo Norimberga. (vedi correlato)

L’emergenza tir si intreccia inevitabilmente con l’emergenza viabilità e con i fondi ecopass, di cui – sin dal momento dell’introduzione del ticket d’attraversamento – non c’è mai stata certezza.

Lo scorso marzo, in piena gestione commissariale – la Ragioneria Provinciale dello Stato aveva sollecitato il Comune di Messina ad inviare la relativa rendicontazione, cioè tabulati e certificazioni delle somme incassate (vedi correlato). Dopo il sollecito da parte dell’ organo periferico del Ministero dell'economia e delle finanze, il commissario straordinario Luigi Croce si era immediatamente attivato per richiedere alle compagnie che navigano sullo Stretto il resoconto contabile. Tuttavia, da allora, non si è saputo più nulla e ancora oggi l’entità delle somme incassate con l’ecopass restano un mistero. Anche su questo fronte, l’amministrazione Accorinti dovrà dare risposte. (Danila La Torre)