Il Ministero scopre un disavanzo da 1,7 milioni e chiede la rimodulazione. Ecco la nota integrale

«Il Comune di Messina ha approvato un Piano di riequilibrio della durata di dieci anni, con accesso al fondo di rotazione; tale piano è stato esaminato dallo scrivente ufficio con formulazione di rilievo cui l'Ente ha dato risposta con nota prot. 53171 del 5 marzo 2015.

Successivamente, da una consultazione dei provvedimenti degli organi di indirizzo politico amministrativo pubblicati sul sito istituzionale dell‘ Ente è emerso che con deliberazione di giunta comunale n. 557 dell'11 agosto 2015 l’ Ente ha individuato un maggior disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui ex art 3 comma 7 del D. Lgs 118/2011 pari ad 1.780.842,45 euro; non è stata rinvenuta, di contro, la deliberazione consiliare che impone, entro 45 giorni dalla citata deliberazione di giunta, di definire le modalità del ripiano di tale maggiore disavanzo.

È evidente che tale maggiore disavanzo determina uno squilibrio, seppur modesto, del piano esaminato che necessita di una rimodulazione del medesimo solo ed esclusivamente in riferimento al maggiore disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui di cui all’articolo 3 comma 7 del decreto legislativo 118/2011; inoltre è opportuna una sua rielaborazione cognitiva che, ferma restando la massa passiva individuata con il piano originario, ne attualizzi i valori in ragione dell'attività espletata.

L’Ente è invitato a produrre la suddetta rimodulazione del piano di riequilibrio pluriennale con deliberazione consiliare corredata del parere dell’Organo di revisione e ad integrare la documentazione agli atti con l’invio del bilancio di previsione 2015/2017 in forma analitica».