Risarcimento danni, consulenze non pagate e mancati appalti: debiti fuori bilancio per 2 milioni di euro

Bisognerà aspettare ancora prima di vedere “nascere” il nuovo piano decennale dei riequilibrio. Dopo la presentazione in Commissione bilancio della bozza del documento economico-finanziario (vedi correlato) ad opera del vice-sindaco Guido Signorino e del segretario/direttore generale, Antonio Le Donne, il sindaco Renato Accorinti ha recapitato ai consiglieri comunali una nota in cui spiega che il termine del 29 marzo non è più vincolante, alla luce delle novità introdotte dal nuovo decreto “salva-Roma” . L’amministrazione, dunque, prende tempo e ne “approfitta” per esitare quegli atti che rappresenteranno le fondamenta del piano di riequilibrio, al momento unico strumento a disposizione del Comune di Messina per scongiurare il dissesto finanziario.

In attesa dei contratti di servizio con le società partecipate, che a Palazzo Zanca si attendono da anni, per non dire da decenni, la giunta Accorinti ha dapprima approvato il piano di risparmio energetico, che dovrebbe portare nelle casse del Comune circa 50 milioni di euro in 10 anni e, adesso, anche lo schema di delibera per il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio afferenti al Dipartimento Lavori Pubblici. La quantificazione della massa debitoria dell’ente è un passaggio fondamentale per la redazione del piano di riequilibrio.

Col provvedimento proposto dall’assessore al ramo Sergio De Cola, la giunta Accorinti prende atto dei «debiti fuori bilancio censiti dal Dipartimento Lavori Pubblici alla data 24/03/2013»; approva, quale atto di indirizzo, l’allegato con elenco dei beneficiari ; e dà mandato al dirigente, l’ing.Amato, di predisporre gli atti conseguenti. In virtù del comma 1 dell’art 194 del D.Lgs n.267/2000, gli Enti locali riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da: sentenze; copertura di disavanzi di consorzi e aziende speciali; procedure espropriative; acquisizione di beni e servizi. Nella delibera firmata da De Cola viene specificato che è stato accertato che l’ammontare delle passività censite dal Dipartimento Lavori Pubblici è per lo più da ricondursi a sentenze passate in giudicato. L’importo complessivo dei debiti da riconoscere ammonta ad euro 2.084.311.72.

Il Comune deve corrispondere decine e decine di migliaia di euro a titolo di risarcimento danni, nella maggioranza dei casi per infiltrazioni d’acqua e immissioni di acque reflue, ma anche per consulenze tecniche e mancati appalti.

Ecco i casi più significativi. Palazzo Zanca deve: 131.504,25 euro alla Framon Hotel Spa, Albergo Royal Spa, come risarcimento danni a seguito di infiltrazioni di acque meteoriche; 121mila euro ad un cittadino a titolo di risarcimento per immissione di acque reflue; 87mila euro ad una signora che ha chiesto ed ottenuto il risarcimento danni per smottamento del terreno; altri 71mila euro per il deprezzamento dell’immobile di un proprietario a seguito della realizzazione dello Stadio San Filippo; 65mila euro alla Cemis srl; quasi 26mila euro per il deprezzamento di un immobile a seguito delle immissioni del depuratore di Mili; poco meno di 39mila euro all’assicurazione Aurora Spa per risarcimento danni.

Ci sono, poi, circa 250mila euro all’Italiana Assicurazioni spa per risarcimento danni alluvioni; quasi 173mila euro a Buffi Giampiero –prof.Arch. Pier Paolo Baldo di Vinadio e Studio De Cola Associati ( che è lo studio dell’assessore De Cola) , come pagamento delle competenze tecniche per i lavori di riqualificazione di Capo Peloro, a cui si aggiungono poco più di 128mila euro per la sistemazione del basamento del Pilone per la realizzazione di opere per la fruizione del mare e attrezzature turistiche; circa 156mila euro alla Schipani Alfonso srl per l’appalto lavori di pubblica illuminazione sul viale San Martino; quasi 79mila euro destinati Francesco Bonasera per consulenze tecniche non pagate; 59mila euro alla Ditta Cam per risarcimento da mancato appalto; circa 31mila euro per Cantieri regionali di lavoro, in quanto la Regione, con decisione del 30/01/2014, ha respinto il ricorso gerarchico del Comune avverso il decreto di addebito;

I debiti fuori bilancio censiti dal Dipartimento Lavori Pubblici ed elencati nell’allegato al provvedimento approvato dalla Giunta dovranno passare, come tutti i debiti fuori bilancio, dal Consiglio comunale. Lo schema approvato dalla giunta, dunque, non avrà validità effettiva se prima i debiti non otterranno l’ok dell’Aula .

Una volta che Civico Consesso darà il via libera al riconoscimento dei debiti, il Comune potrà avvalersi della possibilità concessa dalla legge di procedere ad un piano di rateizzazione concordato con i creditori, della durata massima pari agli anni del piano di riequilibrio.

Danila La Torre