Masterplan, la proposta di Reset: “Pensiamo alle strategie e non soltanto ai singoli progetti”

Quello di oggi vuol essere esclusivamente un contributo costruttivo per la importantissima opportunità che il “Patto per il Sud” potrebbe rivestire per tutto il territorio della Città Metropolitana attraverso una visione strategica capace di individuare quei progetti da finanziare davvero utili e complementari ad una visione una che costruisca finalmente un modello di sviluppo economico, sociale e culturale condiviso e sinergico.

Chiariamo sin da ora che la nostra proposta non vuol essere un’invasione di campo rispetto alle scelte che legittimamente tutti i territori vogliono e devono fare ma al contrario il nostro è un tentativo di proporre un metodo di lavoro operativo che ci auguriamo possa essere gradito e condiviso dai Sindaci.

La nostra preoccupazione è infatti dettata da quanto riferito dal Sindaco Accorinti dopo l’incontro con il Governo.

Non dubitiamo che i rappresentanti del Governo abbiamo voluto separare le due fasi e vale a dire la prima che mira alla realizzazione di opere cantierabili nel breve periodo (entro il 2017) ed una seconda finalizzata invece ad uno scenario di medio-lungo periodo.

Ebbene questo, indipendentemente da chi lo sostiene, è errato poiché non ha alcun senso realizzare opere che domani potrebbero non essere compatibili o che addirittura potrebbero rivelarsi contraddittorie con la “visione strategica di sviluppo” che verrebbe concertata successivamente.E’ arrivato, a nostro avviso, il momento di decidere.

Sono decenni che si ragiona e si elaborano documenti programmatici nei vari territori della Città metropolitana ma quella che serve adesso è una scelta politica decisa e coraggiosa.

Il tema non può e non deve essere quello di spendere, ancora una volta e come accade da decenni, risorse a casaccio con l’alibi dell’urgenza e dei tempi contingentati (che invece c’erano e sono stati sprecati dalla miopia dell’Amministrazione Comunale di Messina) ma al contrario si tratta di fare tesoro degli errori già commessi e, soprattutto, dei confronti decennali sullo sviluppo del territorio con l’obiettivo di tramutarli in fatti finalmente concreti.

Solo per fare qualche esempio, i temi che riguardano la realizzazione del Ponte sullo Stretto, quello sulla compatibilità o meno dell’Aeroporto dello Stretto e quello ipotizzato e voluto dai Sindaci nell’area del Mela, quello relativo allo spostamento del Punto Franco nell’Area di Giammoro, quello dell’interfaccia commerciale ( e non certamente solo dell’Authority) verso Gioia Tauro o verso Catania-Augusta sono solo alcuni esempi (forse i più importanti) delle questioni che vanno dipanate poiché sono quelle che potrebbero creare le opportunità per “Specializzare” finalmente i territori dando agli stessi “Pesi” e “Visioni-Vocazioni” in una cornice unica capace di disegnare il futuro nel breve, medio e lungo periodo.

Il nostro è dunque un tentativo di “sensibilizzare” (cosa che per fortuna da ciò che sappiamo non è necessaria per tutti i Sindaci) il dibattito provando a dare un contributo di metodo e di merito che è, ovviamente, solo un punto di partenza.

Pur comprendendo che la drammatica crisi economica del nostro territorio porti spesso gli Amministratori a ragionare da “buoni padri di famiglia” dovendo optare per la sopravvivenza ci permettiamo di suggerire, almeno questa volta, una riflessione “alta” e lungimirante.Ad esempio facendo riferimento a Messina non vorremmo ritrovarci con un progetto di riqualificazione dell’affaccio a mare, frutto di un concorso internazionale, finalizzato al recupero del rapporto tra la città ed il mare al fine di tramutarlo in concreto sviluppo e contemporaneamente con la famigerata “Via del Mare” che altro non sarebbe che una strada a scorrimento veloce, posta proprio tra la città ed il mare, capace di creare una cesura insanabile e definitiva rispetto alla prospettiva di riqualificazione prospettata.

Ecco è la “schizofrenia” degli interventi slegati che fino ad oggi ha impedito al nostro territorio comunale e provinciale di poter crescere e voltare pagina.Oggi l’opportunità è davvero ghiotta ed imperdibile, forse l’ultima grande occasione per il nostro martoriato territorio.