Ialacqua: “Mai detto che non è una discarica, ma il progetto è più ampio. In Sicilia è emergenza”

Non ho intenzione di rimanere in silenzio e passivo davanti al disastro presente e prossimo venturo, non voglio che la mia città venga stritolata dall'emergenza e dal malaffare. Mi sono già rivolto alla Magistratura per Messinambiente e sono pronto a tornare in Procura per Pace perché non ho nulla da temere, non ho partecipato all'iter autorizzativo e non ho interessi da tutelare, se non quelli dei cittadini messinesi. Se si riscontreranno illegittimità sarà il primo a chiedere il blocco progetto della piattaforma integrata di Pace”.

Lo sfogo amaro dell’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua arriva dopo l’ennesimo attacco che l’amministrazione ha dovuto incassare sulla vicenda Pace. Proprio nei giorni in cui alla Regione va avanti l’iter che porterà all’aggiudicazione della gara d’appalto per la realizzazione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti, a Palazzo Zanca l’ambientalista Anna Giordano ha tuonato contro quella che sarà a tutti gli effetti una discarica e che, secondo il corposo dossier curato dal Wwf, presenta una serie anomalie e irregolarità (vedi articolo correlato).

L’assessore Ialacqua, anche lui da trent’anni sempre in prima linea nelle battaglie ambientaliste, non ci sta a passare adesso per distruttore dell’ambiente o per chi tutela chissà quali interessi. L’esponente della giunta Accorinti non vuole alimentare polemiche che dividono l'area ambientalista dal fronte dei cittadini onesti. “Non ho mai detto che quella di Pace non è una discarica, ma ho provato a spiegare che il progetto è molto più ampio e non si tratta di una discarica vecchio modello. Abbiamo tracciato una strada per renderci autonomi sul fronte dello smaltimento dei rifiuti e non farci trovare impreparati quando il sistema delle discariche siciliane arriverà al collasso” spiega Ialacqua che vede proprio nella nuova impiantistica il futuro di una diversa gestione dei rifiuti, sempre però nell’ottica della strategia Rifiuti Zero. Anche se in realtà proprio sulla discarica di Pace nei mesi scorsi fu aspro il dibattito e lo stesso assessore si trovò al centro di dichiarazioni, smentite e precisazioni su una battaglia che aveva iniziato a condurre prima ancora di essere assessore (vedi articoli correlati).

La chiusura della discarica di Mazzarrà per sequestro ha già mostrato le prime conseguenze nefaste per quasi un centinaio di comuni messinesi. E si sa che questo è purtroppo solo l’antipasto. Ieri ha dovuto chiudere i cancelli anche la discarica Siculiana di Agrigento che ha raggiunto la capienza massima e quindi non potrà ricevere più la spazzatura dei comuni non solo della provincia di Agrigento, ma anche di quelli delle altre province che utilizzavano l'impianto di stoccaggio e smaltimento e che adesso devono trovare una discarica alternativa, come accaduto un mese fa a Messina. Proprio questa nuova chiusura ha confermato la necessità di trovare al più presto soluzioni per non farsi trascinare da un’emergenza rifiuti che pian piano rischia di far affondare l’intera Sicilia sotto il peso dell’immondizia.

“La chiusura della discarica di Siculiana, dove conferiscono circa 80 comuni appartenenti a 5 province, conferma purtroppo le preoccupazioni che da tempo abbiamo sollevato sulla drammaticità della situazione in cui versa il ciclo dei rifiuti in Sicilia e che coinvolge anche la città e la provincia di Messina. In troppi hanno fatto finta di non vedere e di non comprendere il disastro prossimo ed oggi siamo chiamati a fare scelte immediate e coraggiose per sanare i macroscopici errori del passato, nell’ambito della legalità e della trasparenza, salvaguardando la salute dei cittadini e dell’ambiente. La città di Messina ha messo in campo, in questi mesi, interventi e progetti, nell’ambito di una politica di gestione dei rifiuti per attuare la Strategia Rifiuti Zero, che ci potrebbero consentire entro un anno di uscire definitivamente dall’emergenza. In questo quadro si inseriscono la piattaforma di Pace (pretrattamento, biostabilizzazione e messa in discarica dei rifiuti), l’impianto di valorizzazione della frazione secca sempre a Pace, il progetto di raccolta porta a porta e lo sviluppo del compostaggio. Ma è fondamentale – ha concluso l'assessore Ialacqua – cambiare la politica di gestione dei rifiuti in Sicilia, per aiutare tutti gli enti locali a raggiungere in tempi brevi gli obiettivi della normativa europea e sottraendo finalmente dal malaffare il ciclo dei rifiuti nella nostra terra”.

Per questi motivi l’assessore Ialacqua parteciperà nei prossimi giorni ad incontri pubblici organizzati da vari movimenti ed associazioni a Catania e Palermo, per lanciare la proposta di modifica della legge 9/2010 in tema di rifiuti e recepire quella nazionale d’iniziativa popolare per l’attuazione della Strategia Rifiuti Zero.

Francesca Stornante