Crocetta e Accorinti uniti per un risanamento “economico, politico e morale”

Cinquantaquattro milioni di euro a disposizione per il risanamento”. Parola di Rosario Crocetta, che viene corretto dieci minuti dopo: sono 45, non 54 i fondi per la città di Messina. Sempre soldi sono, comunque, con cui fare qualcosa di concreto per il territorio, senza correre dietro a progetti di grandi opere sempre più simili a vere e proprie chimere. “Decideremo insieme al Sindaco come spendere questi soldi”- ha dichiarato il Presidente della Regione Crocetta con Renato Accoriti seduto a fianco – Verranno utilizzati completamente. Si potrebbe cominciare a pensare che nei quartieri dove ci sono le baracche facciamo le case popolari”. È un fiume in piena il governatore siciliano, quasi a voler competere con la focosa eloquenza del Sindaco Renato Accorinti. Siamo sul palco allestito per la terza edizione della Festa del Lavoro organizzata dalla CGIL di Messina. L’inaugurazione del primo giorno di festa è avvenuta verso le cinque del pomeriggio di ieri, giovedì.

Gli ospiti sono stati subito introdotti in quello che è il tema cardine della tre giorni organizzata dal sindacato, il lavoro, dalle testimonianze di chi paga il prezzo più salato della crisi economica: i lavoratori delle mille vertenze cittadine. Hanno parlato dipendenti dell’Ente Fiera, del Teatro Vittorio Emanuele, della cooperativa di pulizia delle Poste, dell’Ustica Lines (ex Metromare), di Aicon e precari della Provincia. Un introduzione drammatica che ha visto poi il confronto, moderato dal giornalista Piero Orteca, tra il sindaco Accorinti – eletto da poco più di una settimana – e gli esponenti del mondo sindacale e aziendale: il Segretario Regionale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro; il presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante e il segretario generale della cgil a Messina, Lillo Oceano. Ospite anche l’assessore regionale al bilancio Luca Bianchi.

Il presidente Crocetta è arrivato verso la metà del convegno, alle ore nove. 135.000 posti di lavoro persi a livello regionale dall’inizio della crisi economica. Il 33% di produttività in meno nel settore industriale. 20.000 persone in standby con gli armonizzatori sociali in deroga. Cifre drammatiche che si commentano da sole, alle quali la politica deve dare una risposta. “Dal punto di vista economico è avvilente non vedere all’orizzonte niente – ammette Renato AccorintiDalla decrescita, però, possiamo cogliere l’opportunità di cambiare qualcosa: lo stile di vita. L’occidente da questo punto di vista è per la maggior parte malato, ciò non toglie che il minimo per vivere debbano averlo tutti. Dobbiamo trovare soluzioni diverse, formule nuove di condivisione, cambieremo Messina tutti insieme a passi lenti ma decisi”.

Al di là delle analisi sulla crisi economica globale, con analisi finanziarie e sguardi all’Unione Europea, sia per i fondi, sia affinché assuma un ruolo guida con una politica originale che guardi più alle nazioni che alle banche, i relatori d’eccellenza hanno tentato di dare risposte concrete per un territorio in ginocchio. “Lo stretto – afferma ancora Accorinti – è una ricchezza enorme. Ad esempio, l’idea della Flotta Comunale, una società pubblica di navigazione perché anche le cose pubbliche fanno cassa, i residenti dovranno pagare poco perché è una vergogna che si conosce più Roma di Reggio Calabria. Chiederemo di dichiarare patrimonio dell’umanità lo Stretto, per la bellezza e per l’incalcolabile biodiversità che custodisce. Renderemo fruibile ai turisti il Pilone. Per quarant’anni abbiamo creato e tenuto in vita un sistema politico mafioso che ha soffocato tutta questa bellezza. Fino ad oggi la ricchezza è in mano a sole due famiglie, io non c’è l’ho con nessuno, dico sempre che bisogna lottare contro l’errore, non l’errante, ma le cose devono cambiare”.

Più volte citata anche al zona della cittadella Fieristica. Se il presidente di CONFINDUSTRIA Sicilia, Montante, pensa ad un rilancio del polo fieristico messinese – “dal momento che in Sicilia non esiste una sola Fiera” – Accorinti pensa di aprire a condizioni agevolate la fiera ad artisti ed artigiani. Tra i prossimi appuntamenti del Professore Pacifista, inoltre, c’è un escursione a Taormina per riportare una parte del TaoArte a Messina. Dal canto suo, il Presidente della Regione Crocetta, abbandonati i toni polemici della campagna elettorale che l’hanno visto schierarsi con Felice Calabrò, assicura collaborazione con la nuova giunta comunale messinese. “Faccio gli auguri a Messina. Renato è stato scelto dai cittadini e quindi è anche il mio sindaco”.

Crocetta, annunciando una legge antiparentopoli, punta sull’energia sostenibile, sulla riorganizzazione del sistema di smaltimento dei rifiuti , sull’acqua pubblica. Riguardo alla nomina della professoressa Lucia Tarro Celi come commissario del Teatro Vittorio Emanuele afferma che non aveva la minima intenzione di scavalcare l’amministrazione, essendo una scelta fatta semplicemente in base alle competenze. “La politica a Messina non solo ha fallito ma ha anche delle responsabilità gravi. Da dove si riparte? Intanto dalla rivolta morale. Poi individueremo i percorsi. Io non farò privilegi, ma ritengo che Messina abbia diritto ad un risarcimento rispetto ad altre realtà che in passato hanno avuto trattamenti di favore. Perché i precari di Palermo debbono essere assistiti e quelli di Messina abbandonati? A Messina come a tutta la regione Sicilia serve un risanamento economico politico e morale”. (Eleonora Corace)