Porto di Tremestieri, la Regione firma il parere. Gara per il progetto del terzo scivolo

Era il 23 novembre e, dopo un lunghissimo iter, finalmente la Commissione regionale lavori pubblici dava l’ok al progetto definitivo del nuovo porto di Tremestieri. “Superato lo scoglio più grosso ma l’iter non è ancora concluso” scrivevamo e infatti servono ancora diversi passaggi prima di poter iniziare i lavori. Basti pensare che sono già passati due mesi e solo ora la Regione ha firmato quel parere, che potrebbe essere in Gazzetta Ufficiale la prossima settimana.

A quel punto l’Autorità Portuale dovrà acquisire il parere, approvare il progetto definitivo e chiudere con l’aggiudicazione una gara aperta addirittura nel 2010. Dopo dovranno essere confermati gli ultimi due finanziamenti, quello regionale da 16 milioni e quello del Provveditorato Opere Pubbliche da 6 milioni e mezzo, e si potrà finalmente apporre la firma sul contratto con l’impresa vincitrice, la Coedmar, che avrà 75 giorni per la redazione del progetto esecutivo, poi da approvare entro 45 giorni. In pratica 4 mesi dalla firma del contratto ma in questi 4 mesi potrà iniziare il maxi dragaggio preventivo a sud del porto, che dovrebbe scongiurare, almeno per un paio d’anni, il problema insabbiamento. Un problema che, invece, al momento è sempre dietro l’angolo, anche se il Dhi (Danish Hydraulic Institute) non prevede sciroccate a brevissimo termine. C’è un’autorizzazione residua di 15mila metri cubi che consentirebbe di liberare subito uno scivolo e c’è anche un contratto aperto con la Lmd per un residuo di 35mila metri cubi.

Il progetto di ampliamento del porto prevede cinque nuove invasature a sud in aggiunta alle due attuali ma c’è anche un procedimento a parte che riguarda un terzo scivolo. Ad entrambi i lavori ultimati, quindi, gli accosti del porto di Tremestieri saranno otto.

Il terzo scivolo sarebbe stato molto importante negli ultimi dieci anni, perché usabile ogni qualvolta l’approdo è rimasto chiuso per insabbiamento. Una volta realizzato l’ampliamento, assumerà un ruolo minore ma l’Autorità Portuale ritiene che abbia comunque una sua utilità e lo costruirà lo stesso. Ieri è stato pubblicato "l’avviso di manifestazione di interesse al conferimento di un incarico professionale esterno per la redazione del progetto esecutivo". La base d’asta è di 50mila euro più iva e oneri previdenziali e in questa cifra “si intende inclusa ogni prova, sondaggio, indagine, rilievo, accertamento e verifica tecnica (in situ od in laboratorio) o comunque quanto altro dovesse essere necessario per il complesso degli approfondimenti tecnici necessari ai fini della redazione della progettazione, incluso ogni studio specialistico od integrazione comunque necessaria ai fini dell’acquisizione dei pareri, dei nulla osta o delle autorizzazioni comunque denominate per l’approvazione del progetto da parte delle Autorità competenti”.

I tempi di consegna del progetto esecutivo sono previsti in 120 giorni, quindi 4 mesi. Le domande per partecipare alla gara devono essere presentate all’Autorità Portuale entro le ore 13 del prossimo 3 febbraio. L’importo stimato per la realizzazione del terzo scivolo è di 1 milione e mezzo, cifra che potrebbe variare dopo l’approvazione del progetto.

Nella relazione tecnica del responsabile dell’area tecnica dell’Autorità Portuale, Massimiliano Maccarone, si legge che il terzo scivolo sarà utile soprattutto in caso di insabbiamento (che potrà avvenire anche in caso di realizzazione della trappola dei sedimenti, pur se in misura alquanto limitata) o in caso di manutenzione degli altri due scivoli e dei fondali, ordinaria o straordinaria. “Si può ipotizzare che l’influenza del moto ondoso e della corrente sulle manovre di attracco/partenza – scrive Maccarone – non sia particolarmente ostativa per la buona riuscita delle stesse mentre è sicuramente determinante l’influenza del vento. In particolare, con vento da sud-est ('‘scirocco”) ed intensità prossima ai trentacinque nodi (condizioni limite che si verificano solo occasionalmente durante l’anno) la manovra d’attracco potrebbe risultare di difficile esecuzione e da valutare caso per caso dal comandante della nave. Ma nelle normali condizioni meteo le manovre potrebbero essere eseguite con sufficienti margini di operatività”.

L’esperienza insegna, però, che le opere non si realizzano certo da un giorno all’altro. Ad esempio, il progetto esecutivo per la “trappola delle sabbie” è stato inviato alla Regione quasi un anno fa per il relativo parere, che non è ancora arrivato. E, a questo punto, è più probabile che il progetto salti, perché si farà prima a realizzare il dragaggio previsto nel grande porto. Ecco, appunto, se si pensa che per il grande porto la gara d’appalto si sta chiudendo ora dopo quasi sette anni…

“Quella del terzo scivolo è un’intuizione che è arrivata tardi – dice il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina -, nel senso che se si fosse realizzato qualche anno fa ci sarebbero stati molti più vantaggi. Ma anche ora resta utile, è sempre bene averlo nell’ottica di potere avere anche ormeggi non operativi, a maggior ragione perché non costa molto. A San Francesco ci sono navi in riparazione nei cantieri, altri spazi sono quindi utili per disimpegnare tutta la rada”.

Quello che interessa sapere, insomma, è quando il terzo scivolo potrà essere pronto e fruibile. “Impossibile dare tempi precisi – conclude Di Sarcina –, il margine di errore è troppo alto. Può essere realizzato in un anno, forse qualcosa meno, perché si tratterà di fare pali a mare e sistemare lo scivolo. Ma il problema è l’approvazione del progetto, poi la gara d’appalto, penso che ci si potrà allineare con i tempi del nuovo porto, quindi due o tre anni”. Tradotto: oggi non può rappresentare un’alternativa alla rada San Francesco, in futuro sarà utile insieme alle altre nuove invasature che serviranno a dire addio all’approdo della zona nord.

(Marco Ipsale)