Porto di Tremestieri, “trovati” 6 milioni e mezzo. Ora bisogna reperirne altrettanti

Soldi che appaiono, scompaiono, riappaiono. I milioni del mutuo con la Dexia, arrivati grazie all’intervento ministeriale, in un primo momento erano 33 ma in cassa ce ne sono 28 perché una parte è finita in perenzione; quelli garantiti dalla Regione potevano essere 20, in alcuni momenti si disse 18, alla fine saranno 16. Ieri l’ultima “magia”: i 10 milioni inizialmente previsti dal Provveditorato Opere Pubbliche, che sembravano ormai persi, ora sono riapparsi, almeno parzialmente. “Giochi di prestigio” a parte, la buona notizia è che si aggiungono 6 milioni e mezzo al monte dei finanziamenti disponibili per i lavori di ampliamento del porto di Tremestieri e che, a questo punto, ne mancano altrettanti per avere finalmente tutto ciò che serve.

Se, quindi, l’ultimo incontro ministeriale, lo scorso 30 marzo, aveva dato esiti negativi in tal senso (i milioni mancanti erano saliti da 9 a 13 perché la disponibilità della Regione era scesa da 20 a 16), quello di ieri nella sede dell’assessorato regionale ai lavori pubblici ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Non sono più 13 i milioni che servono ma “solo” 6 e mezzo. Mancano ancora i decreti ufficiali ma questo non dovrebbe rappresentare un grosso intoppo. Anzi il provveditore Donato Carlea ha chiesto di spendere i 6,5 milioni al più presto ed il direttore generale del Dipartimento regionale ai lavori pubblici, Fulvio Bellomo, ha promesso che i 16 milioni saranno assegnati alla stazione appaltante subito dopo che si otterranno gli altri fondi residui necessari. Oltre a Carlea e Bellomo e ad alcuni funzionari regionali, alla riunione erano presenti il sindaco Accorinti, l’assessore De Cola, il deputato Garofalo ed il segretario dell’Autorità Portuale, Di Sarcina.

Adesso, dunque, parte la “caccia” ai 6 milioni e mezzo mancanti anche se, a dire il vero, la ricerca dei fondi residui va avanti da mesi. “Nella riunione del 30 marzo – spiega Di Sarcina – avevamo chiesto agli uffici del ministro di esplorare alcune strade ma ancora non ci hanno dato notizie. Quindi abbiamo deciso di farci parte attiva, al ministero si possano trovare enormi risorse comunitarie e la nostra ragionevole speranza è quella di recuperare qualche residuo di ribasso d’asta. Il deputato Garofalo si è reso disponibile ad aiutarci ed è convinto che questa strada potrà arrivare a buon fine. Cercare 6 milioni e mezzo è più facile che cercarne 13, il percorso è ancora accidentato ed incerto ma aver recuperato 6 milioni e mezzo è un passo molto importante”.

Contemporaneamente si lavora all’approvazione del progetto definitivo. “A gennaio – prosegue il segretario dell’Autorità Portuale – abbiamo chiesto al Cas un nulla osta per lavori su una cunetta della tangenziale. Ci hanno risposto tre settimane fa ma la parola finale spetta al ministero delle infrastrutture, al quale hanno trasmesso le carte. Abbiamo chiesto notizie e ci è stato detto che serve tempo. Ecco perché sono utili i poteri speciali, non è possibile dover aspettare quattro mesi per un parere… Comunque speriamo di averlo presto, in modo tale da poter inviare tutto al Genio Civile e ottenere finalmente il via libera. A quel punto la stazione appaltante, al momento il Comune, potrà finalmente approvare il progetto definitivo”.

Quella all’assessorato dei lavori pubblici non è stata l’unica riunione di ieri sul porto di Tremestieri. Se n’è svolta una seconda all’assessorato al territorio e ambiente e anche questa ha avuto esito positivo. “Abbiamo definito un accordo di programma da stipulare anche con la Capitaneria di Porto e l’Arpa – conclude Di Sarcina -. E’ stato già abbozzato e, dopo la firma, la Regione s’impegnerà a darci autorizzazioni annuali al dragaggio da 60mila metri cubi, che ci permetteranno di fare interventi più rapidi. E’ un risultato altrettanto importante, lo chiedevamo da tempo, in passato abbiamo avuto molti problemi per questo”.

In attesa dei lavori per il nuovo porto, la speranza è che quello attuale possa restare funzionale per tutto l’anno, o quasi. Con l’autorizzazione annuale da 60mila metri cubi, si potranno operare anche dragaggi preventivi, quando servirà, senza dover attendere di volta in volta i lunghi tempi dei permessi.

(Marco Ipsale)