Promesse non mantenute per i dipendenti comunali, i sindacati chiedono l’intervento del Prefetto

A Palazzo Zanca soffiano venti di bufera per la gestione della macchina amministrativa targata Le Donne-Accorinti. I sindacati, tutti uniti, sono sul piede di guerra. E hanno scritto direttamente al Prefetto per chiedere la convocazione di tutti gli attori di questa querelle direttamente al tavolo del Palazzo del Governo per esperire la procedura di raffreddamento conflitto e conciliazione , anche al fine di scongiurare ogni tipo di possibile azione di protesta prevista, nonché gli inevitabili disservizi alla cittadinanza. La firma in calce è quella dei segretari di Fp Cgil, Cisl, Uil Fpl, Silpol, CSA e DICCAP che rivendicano una serie di iniziative che fino ad oggi a Palazzo Zanca gli amministratori evidentemente hanno fatto finta di non sentire. Al primo punto c’è infatti l’immediato pagamento del salario accessorio a tutto il personale dipendente per le prestazioni già rese nell’anno 2015, compresi i mesi che vanno da ottobre a dicembre per il personale di Polizia Municipale.

Al secondo punto salta fuori il contratto decentrato integrativo per l'anno 2015. Le sigle sindacali ne chiedono l'immediata definizione, l’ipotesi era stata sottoscritta lo scorso 24 febbraio, ma al momento è ancora tutto nel limbo. All’appello manca il parere di compatibilità finanziaria che doveva già essere emesso dal collegio dei revisori dei conti a 15 giorni da quel 24 febbraio, data in cui era stata sottoscritta l'ipotesi del contratto. Nel frattempo sono passati altri mesi, i sindacati hanno provato a incalzare l’amministrazione, ma nulla. Tra le rivendicazioni anche l’aumento delle ore conrattuale per il personale già stabilizzato a 16 ore, aumento formalmente promesso e sbandierato dall’amministrazione Accorinti.

Un quadro che si arroventa ancor di più nel momento in cui i dipendenti comunali e i sindacati si soffermano sull’operato di Le Donne che, da quando si è insediato come direttore generale, non ha mai sottoscritto un contratto decentrato nè costituito il fondo per la dirigenza, con il risultato che puntualmente i dirigenti hanno percepito l’indennità di posizione che oscilla tra i 50 e i 60 mila euro annui. Per i dipendenti non si paga il salario accessorio mentre per la dirigenza tutto questo non avviene. Nel mirino anche i Revisori dei conti che non hanno bacchettato il segretario direttore generale per la mancata costituzione del fondo e per le anomalie su cui il collegio non si è espresso. Con le dimissioni di Dario Zaccone sarà il prossimo presidente a doversi occupare di questa patata bollente. E ad oggi non c’è ancora il dovuto parere sull’ ipotesi di contratto decentrato trasmesso nel marzo del 2016. “Non percepiamo il salario accessorio di circa 2000/2500 euro netti che per chi guadagna 1100 euro mensili sono soldi”. Nel

2015 i 19 dirigenti comunali si sono divisi e si divideranno come indennità senza stipendio la bellezza di euro 1.439.111,75. Interim e capi area 27.250,00 euro così suddivise: 16.000 per tre capi area ; 11.250 euro per 3 interim; 970.000 per indennità di posizione, 441.861,75 di indennità di risultato. Più volte i sindacati hanno parlato di amministrazione strabica, di due pesi e due misure, di controllori e controllati che alla fine sono sulla stessa barca. Adesso hanno chiesto aiuto al Prefetto.
F.St.