“Questa Tares non s’ha da fare”, raccontiamo l’indignazione attraverso la voce dei nostri lettori

Per l’amministrazione Accorinti aver scelto di introdurre la Tares si sta rivelando peggio di aver firmato la propria condanna a morte (ovviamente politica). Era prevedibile che i cittadini non avrebbero gioito all’arrivo della nuova tassa sui rifiuti, nessuno si aspettava di vedere messinesi festosi con i bollettini in mano in coda per pagare il proprio tributo. Forse però gli inquilini di Palazzo Zanca non avevano realmente considerato la reazione che ci sarebbe stata alla lettura delle cifre che ogni cittadino dovrà versare. La rivolta è esplosa sui social network, innumerevoli sono i post che in questi giorni hanno scatenato il dibattito, a peggiorare le cose anche gli errori segnalati e quelle che da ogni parte sono state considerate come ingiustizie. I messinesi non ci stanno a pagare una tassa da capogiro sul costo di gestione dei rifiuti a fronte di un servizio che definire pessimo è un eufemismo. Non ci stanno a pagare la spazzatura mentre la città è invasa dall’immondizia. Non ci stanno ad accettare i paradossi di una tassa che deve pagare anche chi nel 2013 è morto, ma non chi nello stesso anno è nato. Non ci stanno neanche ad accettare che proprio l’amministrazione Accorinti non abbia fiatato sul fatto che a Messina la gestione dei rifiuti costi quasi 45 milioni di euro e che abbia deciso che dovevano essere proprio i cittadini a coprire per intero questo costo senza sapere neanche perché si spende tanto.

Su facebook è nato un gruppo che sta organizzando una mobilitazione di massa per dimostrare che i messinesi questa volta non hanno intenzione di abbassare la testa. Si chiama “L’altra Messina contro la Tares” e invita ai cittadini a presentarsi domenica 12 gennaio alle 10.30 a piazza Unione Europea far sentire la voce e il malcontento di tutti. Tina Cappadonia ed Eugenio Preta, promotori dell’iniziativa, scrivono “restituiamo le cartelle al mittente, vogliamo i servizi dovutici e dopo pagheremo. Potrebbe apparire demagogia ma non si fanno false promesse elettorali, questa è un'iniziativa popolare, volta a protestare contro gabelle e tasse ingiustificate, che la gente non sopporta per mancanza di risposta alle proprie esigenze da parte di chi governa”.

Tempostretto fin dal primo giorno in cui in città si iniziò a parlare di Tares ha seguito la vicenda con rigorosa attenzione, adesso sta provando ad aiutare i cittadini a districarsi tra gli innumerevoli dubbi che questa tassa ha generato, la pioggia di commenti e segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi giorni può raccontare al meglio qual è il pensiero dei messinesi sulla Tares. Per questo motivo ne abbiamo selezionato alcuni (raccoglierli tutti era davvero impossibile) per dire attraverso la voce diretta dei lettori cosa sta suscitando una tassa che non piace davvero a nessuno.

C’è chi si sfoga e spiega perché questa tassa è inaccettabile:

Giovannimario: T.A.R.ES.( TASSA ASSASSINA,RAPINATRICE,ESPROPRIATRICE)!!! Potrei aggiungere INCOSTITUZIONALE,ESTORSIVA,ODIOSA,INGIUSTA…ETC,ETC. Questa tassa non è un tributo per coprire i costi di un servizio. Non c'è assolutamente alcuna relazione logica, matematica,sociale tra quello che viene richiesto e ciò che si riceve in cambio! Un servizio che più inefficiente, retrogrado,anacronistico,dispersivo,antigienico di com'è,non potrebbe essere, viene fatto pagare a costi salatissimi! Un costo richiesto anche ai morti, agli assenti per studio o lavoro e anche ai fantasmi delle case disabitate! Bollettini di oltre mille euro recapitate a famiglie povere, di cinque componenti con il capofamiglia che non riceve lo stipendio da mesi,la moglie ed i figli che fanno lavori saltuari,precari, sottopagati, come faranno a pagare queste cifre abnormi? SIAMO ALLA FOLLIA PURA! Cosa Fare? Evasione?Disobbedienza Fiscale?Ricorsi di massa? Class Action collettivi? Puro e semplice rifiuto di pagare? Certo è che se azioni vanno fatte, devono essere fatte collettivamente. Si potrebbe per esempio cominciare a raccogliere tutti i bollettini già recapitati e restituirli al mittente, come irricevibili, antisociali ed anticostituzionali! Ma servirebbe un coordinamento cittadino credibile ed affidabile! Qualcuno che come l'ex cittadino semplice Renato, protestava credibilmente per la PACE, PER IL TIBET LIBERO E PER IL ''NO PONTE''. E già! Ora che lui è passato dall'altra parte della barricata e non fa più il Masaniello, avremmo bisogno davvero di un forte e coraggioso Robin Hood! Lo troveremo? Chi vivrà, vedrà!

Luigi: La città e' sporca e fetida. Il tributo richiesto abnorme. La responsabilità di questo carico di costi e' interamente dell'attuale amministrazione poiché nulla e' stato fatto per contenere i costi e per regolamentare meglio la suddivisione degli stessi tra i cittadini. Io ieri ho pagato la folle imposizione perché non sopporto rimandare i pagamenti, ma per la prima volta vivo la situazione con profondo disagio e crescente rabbia. La palese incapacità degli attuali responsabili sta portando a storture incredibili. A raccontare questi fatti neppure ci si crede…E poi ci si lamentava di chi definiva cloaca la città…

Peloro: la rabbia sale, fra coloro che disperati non sapranno come gestire il salasso post feste e dovranno estrarre a sorte cosa pagare (TARES, mini IMU, canone RAI ecc.), e fra coloro che come me vivono all'estero da anni, e ai quali il Comune chiede illecitamente la TARES. Mi è arrivata comunicazione che mi chiede la TARES per miei vecchi domicili, nonostante al 1° gennaio 2013 (fatidica data!) non fossi residente a Messina e non abbia alcuna proprietà in città. Sembra una situazione kafkiana, e ovviamente vivendo 3500 km lontano sarà difficile da sbrogliare. Ovviamente l'amministrazione eredita decenni di malcostume, e la colpa non è sola di Accorinti & C. (tra l'altro la TARES l'hanno votata quasi tutti i consiglieri, inclusi gli amici di Calabrò), ma ciò non toglie che la cosa è stata gestita malissimo: era così complicato incrociare gli archivi dell'anagrafe con quelli del dipartimento tributi, così che fossero aggiornati? Evitare di chiedere il pagamento anche per chi è morto o si è trasferito nel frattempo? Prevedere sconti per chi ha reddito basso? Avvisare i cittadini in anticipo così che comunicassero al dipartimento tributi eventuali cambiamenti avvenuti nel nucleo familiare? Verificare se i 45 milioni di euro erano congruenti col servizio scadente offerto? Provare a tagliare qualche costo (tanto non se ne sarebbe accorto nessuno, la spazzatura è e resterà là)? Prevedere il pagamento non in tre rate ma in quattro o addirittura sei, così che fosse meno indolore? Pur apprezzando l'entusiasmo della "rivoluzione accorintiana", mi rendo conto che gli amministratori continuano a ignorare la mentalità del "buon padre di famiglia": sedersi a tavolino, fare i conti come si deve, e non pretendere dagli altri familiari più di quanto sia ragionevole raggiungere.

george: che il servizio di raccolta dei rifiuti debba essere pagato è giusto. Sul modo della raccolta il cittadino contribuente ha il dovere ed il diritto di intervenire, per chiedere efficienza ed economia gestionale. Quindi: differenziata. Ma non alla messinese, ma porta a porta, con bidoni separati e con mezzi di raccolta separati per tipo di rifiuti. Per 9/10 mesi l'anno vivo a Milano e questo è quello che si fa. Vi do un argomento di discussione. Abitazione A3, tre occupanti (vivi….), 80 metri quadri. Tares € 250,00 annui. A Messina quanto?

C’è chi vede come unica soluzione quella della protesta:

messinatiadoro: io sono per non pagarla e per la protesta di massa…sono stufa di fare sempre la figura dei pecoroni come del resto abbiamo sempre fatto…lamentarsi è obbligo agire un di più. L'unico modo per far sentire tutta la nostra rabbia e la nostra disperazione è scendere in piazza e manifestare, pacificamente, ma manifestare altrimenti non ci prenderà in considerazione nessuno, come del resto è stato fatto fino ad ora.

Angelo Silipigni:andiamo in massa a manifestare a palazzo Zanca domani mattina alle 9:00. Facciamo sentire la nostra voce, come hanno fatto in altre città! Mobilitiamoci finalmente. Tutti insieme.

C’è chi invece pensa a preparare un ricorso, come suggerito anche dall’avvocato Antonio Catalioto (vedi articolo a parte):

Salvatore Vernaci: Cittadinanzattiva – Coordinamento Provinciale dei Cittadini-ricorda che qualsiasi tipo di ricorso si faccia non sospende l’obbligo del pagamento del tributo. Se Accorinti e Signorino non vengono incontro alla Popolazione, alle richieste della Gente, alla opportunità che la legge di conversione del D.L.n. 102/2013, ha fornito loro della non obbligatorietà della TARES e quindi del mantenimento della TARSU, con la sola maggiorazione di 0,30 Euro a metro quadrato; se non seguono la strada (quella del Comune di Trapani) tracciata loro da CittadinanzAttiva è segno palese che non sono Loro che comandano Messina, ma ubbidiscono a Forze esterne, tradendo, così non facendo, tutte le aspettative dei Messinesi

don camillo: questa Tares, indipendentemente da quanto hanno fatto gli altri comuni, sicuramente più efficienti del nostro, è iniqua ed illegittima e se esiste il modo legale per presentare ricorso, va fatto. Il Comune di Messina, se poi sarà in grado, dovrà rivalersi su coloro che hanno applicato la "legge" a discapito della cittadinanza. Perchè dobbiamo pagare per un servizio che non c'è? Perchè dobbiamo mantenere un business che dura da anni? Perchè dobbiamo sottostare a chi ci ha scambiato per dei bancomat da cui prelevare a piacimento, consapevoli dell'impunità sinora esistente? A questo punto sarebbe opportuno preparare un facsimile di ricorso in modo da presentarlo prima del 15 gennaio 2014, termine entro il quale – vergogna maggiore – chi non ha ricevuto i bollettini, dovrebbe recarsi all'ufficio tributi, mettersi in fila e ritirare i bollettini.
Ennesima vergogna di una giunta ed un consiglio comunale ricchi soltanto dello zero assoluto.
Altro che "cambiamo messina dal basso". Sarebbe stato più giusto scrivere "COLPIAMO MESSINA DAL BASSO".

giacomoprimo: per organizzare una manifestazione occorrono settimane nella migliore delle ipotesi, a meno di non avere un comitato promotore collaudato. Sarebbe piuttosto il caso di affidarsi a chi ha già chiaro cosa e come e preparare un modulo unico per il ricorso ed un'azione collettiva contro questa tassa. Anche se qualcuno ha detto che una class action contro un ente pubblico non sarebbe possibile perché la legge che ha istituito la class action lo escluderebbe a priori. Secondo Catalioto questa Tares ha diversi punti vulnerabili non riferibili soltanto alla realtà messinese.. quello che mi stupisce è che soltanto adesso qualcuno trovi argomenti contro la Tares dopo tutto questo tempo passato dalla previsione alla sua istituzione. In ogni caso una "protesta di massa" non servirebbe quanto una precisa e diretta azione mirata. Accorinti e la sua giunta, al di là dell'approssimazione e incompetenza con cui hanno varato il regolamento della Tares per Messina (e qui vale proprio la frase :Dio perdona loro perché non sanno quello che fanno), non hanno colpe dirette, quanto sono colpevoli di connivenza inetta con il contesto.Più che un segnale di discontinuità hanno lanciato l'ennesimo segnale di appiattimento e di rinuncia a cambiare profondamente questa città.

Mauriziojob propone invece un’altra iniziativa: “Bisogna fotografare ed inviare a Tempostretto le immagini dei disservizi nella raccolta rifiuti realizzando una banca dati che dimostri l'inefficienza e il diritto alle riduzioni della tariffa”.

Sono queste le tante voci dei messinesi sulla Tares. Dovremmo aggiungere le decine di mail giunte in redazione per avere chiarimenti, ma speriamo di aver risposto ai dubbi dei nostri lettori attraverso i nostri approfondimenti sul regolamento e le indicazioni che arrivano dal Dipartimento Tributi. Una cosa è certa: i presupposti per dire che non finisce qui ci sono tutti.

Francesca Stornante