Rifiuti, è emergenza nell’emergenza: problemi alla discarica di Motta e Messina rischia di soffocare

“Piove sempre sul bagnato”. Poche parole ma inequivocabili. Uno sconsolato Giovanni Calabrò ha commentato così l’ennesima difficoltà sul fronte rifiuti. Il commissario di Messinambiente, anche ieri a Palazzo Zanca per incontrare l’assessore Daniele Ialacqua e discutere gli innumerevoli problemi della società e del servizio, si è ritrovato suo malgrado alle prese con una nuova grana: la discarica di Motta S. Anastasia sta subendo una serie di problemi tecnici dell’impianto e dunque scaricare i rifiuti diventa ogni giorno sempre più complicato.

Lo ha spiegato in un comunicato stampa per comunicare alla città che «a causa di gravi ritardi iniziati il 15 settembre presso la discarica Oikos di Motta, ritardi dovuti a problemi tecnici dell’impianto stesso che comportano attese di oltre un’ora per ogni nostro mezzo che deve conferire i rifiuti, si sono determinati e continuano conseguenti ritardi nella raccolta su strada». Dunque una nuova tegola si abbatte sul precario equilibrio di Messinambiente che già da settimane si ritrova alle prese con una nuova emergenza rifiuti. Le strade sono piene di immondizia da giorni, non si contano le segnalazioni da ogni zona della città, un quadro drammatico a cui si aggiunge adesso il problema discarica. Un’emergenza nell’emergenza che regalerà ancora più spazzatura, proprio nei giorni in cui si fa sempre più duro e serrato il dibattito sulla Tari e sul costo dei rifiuti che in situazioni come questa assume sempre più i contorni di una beffa per le tasche dei contribuenti.

Messinambiente spiega anche quali saranno le conseguenze. «Nonostante fosse stato avviato un piano di rientro eccezionale in questa settimana, con turni pomeridiani in aggiunta a quelli notturni e mattutini, non potendo trasportare in discarica già da due giorni non più di 200 tonnellate al giorno di rifiuti a fronte della media giornaliera di 290 tonnellate giornaliere e non potendo effettuare stoccaggio in piattaforma Pace, si stanno accumulando su strada rifiuti che nostro malgrado non riusciamo a raccogliere se non parzialmente». Quindi i messinesi dovranno rassegnarsi a convivere ancora con cassonetti stracolmi e cumuli di immondizia perché non potendo scaricare con regolarità non si potrà garantire una raccolta totale. I problemi tecnici, secondo quanto riferito dalla discarica di Motta, si protrarranno almeno fino ad oggi, ciò significa che per almeno quattro giorni in città sono rimaste circa 90 tonnellate di spazzatura non raccolta che si vanno ad accumulare a quella che già nei giorni precedenti era rimasta in bella mostra su strade e marciapiedi. Ciò costringerà Messinambiente a nuovi turni straordinari, viaggi in discarica fuori orario, inevitabili sovraccosti per evitare che la città piombi in una drammatica emergenza.

Messinambiente chiede scusa per gli inconvenienti che si andranno a determinare per responsabilità non imputabili alla società, i cittadini però sono esausti di una situazione che è sempre costantemente in emergenza.

La loro voce arriverà oggi a Palazzo Zanca, dove i 6 presidenti di quartiere incontreranno il sindaco Renato Accorinti. Già ieri, dopo una conferenza dei presidenti, avevano deciso di recarsi direttamente dal primo cittadino per la questione spazzatura, pulizia, scerbatura e disinfezioni. Accorinti però era a Roma per motivi istituzionali, dunque la riunione è stata fissata per oggi. “Pretendiamo provvedimenti urgenti, per dare quelle risposte che si aspettano i cittadini, giustamente esausti, per i mancati servizi. Le Circoscrizioni le proposte le hanno fatte” ha commentato dalla IV circoscrizione Francesco Palano Quero. Sommersi quotidianamente da decine di lamentele, segnalazioni, richieste di intervento, i presidenti già nelle scorse settimane avevano assunto una presa di posizione durissima soprattutto contro l’assessore Daniele Ialacqua (VEDI QUI). Oggi torneranno più agguerriti che mai. Stando però a quanto dichiarato da Messinambiente al momento non sembrano esserci vie d’uscita. E il rischio è che la situazione si faccia ancora più drammatica.

Francesca Stornante