servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Il cambiamento fa paura, a Messina più che altrove. Il posizionamento dei cordoli sul corso Cavour e viale San Martino ha fatto scatenare non poche polemiche, sui social come al bar o in famiglia. Per i ciclisti, amatoriali e non, però è un bene perché almeno la città ha cominciato a parlarne seriamente.
“Il mondo va in una determinata direzione dal punto di vista della mobilità urbana, perché Messina dovrebbe fare diversamente?”, si chiede Marco Mangano, membro dell’associazione Messina Ciclabile. Con gli altri membri Fabrizio Murè e Giancarlo Rinaldo abbiamo parlato della difficoltà per i ciclisti di utilizzare l’anello di epoca accorintiana, soprattutto in via Garibaldi, proprio perché perennemente occupato da auto. Ci raccontano anche che la presenza dei cordoli, a delimitare lo spazio per le bici e per i bus, fa sentire più sicuri i fruitori della stessa pista.
“E’ il cambiamento che fa paura ai messinesi”, racconta Francesco D’Antoni di Mediterranea Bike. E continua: “Dobbiamo continuare a promuovere l’uso della bicicletta o dei mezzi pubblici. Dieci anni fa magari eravamo in pochi ad utilizzare la bici ma oggi siamo molti di più. E poi la polemica sui pochi ciclisti all’interno della pista ciclabile: se oggi la utilizziamo in 2, domani magari saremo 4 e così via”.
A parlare di futuro della mobilità dolce e sostenibile sono il presidente della Uisp di Messina, Santino Cannavò, e il presidente della Fiab, Marco Oddo. “Si sta percorrendo la strada giusta verso il cambiamento”, sottolinea Cannavò. “Il traffico siamo noi, bisogna capire che la città non è delle auto ma delle persone”, ribatte Oddo.
L’incontro “Pedala Me”, promosso da Fiab (Federazione Nazionale Ambiente e Bicilcetta) e Università degli Studi di Messina, apre ufficialmente l’inizio della Settimana Europea della Mobilità. A pedalare simbolicamente accanto ai ciclisti c’erano alcuni amministratori come il sindaco Federico Basile, il vicesindaco Salvatore Mondello e il presidente di Atm Giuseppe Campagna.