Dall’isola pedonale all’ex gazometro: la fine di bici e fioriere e la rabbia dei messinesi

L’indignazione corre veloce sui social network. Nella prima domenica senza isola pedonale il dibattito si è scatenato nella piazza virtuale di Facebook dopo la pubblicazione di alcune foto che hanno svelato un dato che ha mandato su tutte le furie molti cittadini pro isola. Le bici fioriere che per dieci mesi hanno abbellito la parte pedonale di via dei Mille, dopo essere state prelevate in fretta e furia lo scorso lunedì senza neanche troppa cura e attenzione, sono state depositate in una parte dell’area ex Gasometro, a due passi dalla Fiera di viale della Libertà. Quegli arredi che sono diventati simbolo dell’isola pedonale più controversa della storia messinese sembrano aver fatto la stessa fine dell’isola stessa: spariti all’improvviso e adesso in attesa di tempi migliori.

In tantissimi si sono arrabbiati per le immagini di queste bici e fioriere lasciate in quell’area senza alcuna cura, con piante e fiori ancora in bella vista, sistemate alla meno peggio in mezzo a terriccio e fanghiglia. E sempre in tanti si sono chiesti perché siano finite lì quando invece potevano essere collocate in altre zone della città, a partire per esempio da piazza Cairoli e dal suo quadrilatero intorno, unica area ancora oggi pedonale, secondo quanto stabilito dal Consiglio comunale con l’ultima modifica del Piano generale urbano del traffico.

L’assessore all’Arredo Urbano Daniele Ialacqua prova a spiegare come siano andate le cose, partendo proprio dallo scorso lunedì, giornata di grande caos per in zona via dei Mille e dintorni, con segnali che autorizzavano le auto a tornare in quella che era stata l’isola e con tutti gli arredi ancora in mezzo alla strada. “Sono state fasi molto concitate e alcune squadre incaricate dal Comune hanno rimosso gli arredi per sistemarli nell’area ex Gasometro su input del Dipartimento verde pubblico e arredo urbano diretto da Domenico Manna. Mi sono però subito attivato scrivendo una nota al Dirigente per chiedere contezza dei lavori effettuati e soprattutto una collocazione più consona di questi arredi che hanno abbellito l’isola grazie allo sforzo di alcuni commercianti di via dei Mille che hanno messo mani al portafogli”. Ialacqua puntualizza che la speranza è di poterli sistemare al più presto in una nuova isola pedonale perché l’amministrazione Accorinti non ha intenzione di arrendersi su questo fronte. “Nel giro di qualche giorno sarà più chiara l’intenzione della giunta e del Consiglio, mercoledì è già in programma un confronto importante da cui speriamo poter trarre qualche certezza in più su quello che sarà il futuro. In base a quelle che saranno le decisioni ci muoveremo per evitare che gli arredi dell’ormai ex isola pedonale non facciano una brutta fine”.

L’assessore all’arredo urbano dunque prova a rassicurare l’esercito dei delusi da quella che può sembrare come l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di chi si è speso, ci ha speso, ci ha creduto e ci crede ancora. “Non li abbiamo immediatamente ricollocati in altre zone perché vogliamo concordare con i commercianti che le hanno donate al Comune quale sarà il destino delle bici bianche simbolo dell’isola che non c’è più” ha poi spiegato Ialacqua. E proprio questo è un altro punto che è necessario chiarire: di chi sono bici e fioriere? L’assessore ha ricordato che sono state acquistate e finanziate dall’associazione Millevetrine, dunque da un gruppo di commercianti che hanno sempre lottato per la pedonalizzazione di via dei MIlle, ma poi donate al Comune. Questa proprietà ibrida e congiunta farà sì che l’amministrazione discuterà ancora con i commercianti sulla prossima sistemazione di quegli arredi. Sempre che, come qualcuno teme, mentre a Palazzo Zanca si decide il da farsi, all’ex Gasometro le intemperie e l’abbandono rischiano di renderle inutilizzabili per il futuro.

“Indipendentemente dall'opinione che si possa avere sull'isola pedonale – favorevoli o contrari – l'abbandono delle bici, che rappresentavano un conquista di uno spazio pubblico da dedicare alla cittadinanza, è davvero rappresentativo di come il cambiamento/rivoluzione culturale di cui si parla non è per nulla iniziato. Inoltre fa comprendere di come tale area resa pedonale non sia stata gestita con grande ordine ed organizzazione. Se vi fosse stato ad esempio un semplice responsabile addetto alla cura dell'isola, in tutti gli aspetti, certamente il tragitto verso piazza Cairoli ad esempio sarebbe stato più utile e meno dispendioso” commenta duramente Giuseppe Gazzara, uno dei promotori di tutte le manifestazioni e iniziative a difesa dell’isola.
“Quale organizzatore del flash mob iniziale pro isola e della movimentazione cittadina, a seguito della ordinanza del Tar, ritengo che se i presupposti per la "nuova" isola sono gli stessi della precedente non otterremo il risultato sperato. Mi auguro che vi sia almeno la creazione di un gruppo di lavoro "comunale" composto da architetti, esperti in comunicazione, organizzatori di eventi, esperti in attività di animazione per avviare e rendere vivibile l'isola almeno per i primi tre mesi per poi poter dare le direttive di "mantenimento" alle associazioni nuove che dovrebbero crearsi. Se quelle precedenti hanno permesso tale abbandono e spreco di denaro, meglio iniziare da zero” commenta senza mezzi termini Gazzara.

Insomma, si chiede chiarezza e rapidità. Anche i commercianti che hanno anche investito e ci hanno creduto pretendono di sapere dove e in che condizioni sono arrivate le bici prelevate e quando torneranno a rendere più accogliente le strade messinesi.
Nel frattempo non si può far altro che attendere mercoledì e capire cosa accadrà in questi primi giorni della settimana, ancora all’insegna dell’isola sì, isola no e adesso anche dell’isola “forse”.

Francesca Stornante