I renziani: “Nessun accordo con Genovese e ai renziani del dopo pranzo diciamo…”

“Noi non abbiamo fatto alcun accordo con Genovese, né abbiamo intenzione di farne. E ci fa sorridere chi adesso lamenta anomalie nel voto dei Circoli solo perché sperava che Genovese dirottasse verso Cuperlo le sue truppe. Per noi, sia chiaro, la questione morale resta”. Questa in sintesi la posizione dei renziani della prima ora, quelli che lo scorso anno, quando la Sicilia votava in massa Bersani, denunciavano irregolarità che Speziale ed altri “scoprono” solo adesso, quando il leader del Pd messinese ha cambiato direzione.

Giacomo D’Arrigo, scelto non a caso da Renzi quale coordinatore provinciale della mozione Renzi, per dare un segnale a quanti si apprestano a salire sul carro vincente, non risparmia risposte al coordinatore regionale della mozione Cuperlo, quel Lillo Speziale che i meccanismi dell’apparato li conosce benissimo e che oggi addita i risultati messinesi che lo scorso anno gli piacevano, eccome.

“A prescindere che la risposta la danno i numeri, quelli reali, e stiamo parlando di 700 voti e non di 12 mila- spiega D’Arrigo, vicepresidente regionale dei Big Bang della Sicilia- Riteniamo offensive le dichiarazioni di Speziale che, da uomo di apparato, sostiene che a Messina l’apparato ha votato Renzi e per questo abbiamo vinto. Noi non abbiamo fatto accordi con Genovese. I tesserati hanno scelto da soli e comunque anche noi qualcosina….in due anni di battaglie l’abbiamo pure seminata…A Speziale spiace avere perso i voti di Genovese, ma su 700 voti per Renzi il lavoro dei Big Bang c’è. In ogni caso la partita è l’8 dicembre, e noi tiriamo dritto”.

Sul fronte numeri la tesi di D’Arrigo, Ciccio Palano Quero, Alessandro Russo, si basa sul confronto tra le primarie 2012 e le votazioni della scorsa settimana, tenendo conto però che lo scorso anno le primarie erano aperte, così come lo saranno quelle dell’8 dicembre, ed invece il voto in discussione è quello dei soli iscritti.

In ogni caso alle primarie del 2012 a Messina votarono per Bersani 12.000 persone, delle quali oltre 6.000 gli iscritti al Pd. Bersani, come è noto, era il candidato di Genovese. Un anno dopo gli iscritti si sono dimezzati, scendendo dagli oltre 6.000 del 2012 ai 3.500 attuali.

“Dei 3.550 iscritti a Messina ha votato un terzo dei tesserati, circa 1.500, ed a Renzi sono andati 770 voti- spiega Ciccio Palano Quero- Un numero che se lo paragoniamo ai 12 mila dello scorso anno o anche solo ai seimila tesserati dello scorso anno fa capire che comunque l’apporto di Genovese non è stato cammellato come nel 2012. Su 770 voti qualcuno sarà stato pure nostro, o no? Detto questo ribadiamo la distanza assoluta dai metodi dell’area Genovese”.

I renziani sono consapevoli che l’ex sindaco ha comunque fatto votare il sindaco di Firenze, senza però schierare le truppe di fuoco e probabilmente lo ha fatto in chiave anti-Cuperlo (e quindi anti-gruppo Panarello che si aspettavano ben altro).

Nel racconto dei renziani inoltre la decisione di Genovese e a ruota dei genovesiani di votare Renzi e non Cuperlo, è arrivata venerdì sera, spiazzando tutti, Panarello in testa.

“A chi oggi parla di anomalie- continua Quero, riferendosi anche alle polemiche sollevate- voglio ricordare che esattamente un anno fa noi ponevamo la stessa domanda. Adesso, un anno dopo, gli stessi che ci prendevano per pazzi, scoprono anomalie che prima erano tutte a loro favore. Noi chiediamo che siano accertate tutte le anomalie di questi congressi, perché crediamo in un partito trasparente, ma c’è qualcuno che è arrivato con un anno di ritardo….”.

Probabilmente il non aver voluto vedere né ascoltare quanto denunciavano i renziani un anno fa e a fine dicembre anche la Tarro Celi o Antonio Saitta a proposito delle primarie per il Parlamento, ha portato alla situazione attuale, nonché ad un accordo per la segreteria provinciale che ha fatto acqua da tutte le parti.

“Siamo lieti che adesso siano in tanti con Renzi, ma non siamo smemorati- conclude Alessandro Russo- Siamo contrari ai trasformismi anche perché essere con Cuperlo o con Civati fino a mezzogiorno e poi alle 18 diventare renziani non ha nulla a che vedere con la politica e con le idee. Siamo contenti che dopo i renziani della prima e della seconda ora siano arrivati anche quelli del dopo pranzo, ma non dimentichiamo. La questione morale esiste e attendiamo ancora risposte in merito alla richiesta avanzata al partito di sospensione per Genovese e Rinaldi. Non abbiamo dubbi che dal 9 dicembre la credibilità di Renzi si misurerà sui fatti”.

Tornando ai dati di Messina e provincia i votanti sono stati 4.737. Renzi ha preso 3.184 voti (67,2%), Cuperlo 955 (20,2%), Civati 332 (7%), Pittella 266 (5,6%).

I delegati alla Convenzione provinciale (creatura bizzarra figlia della Convenzione nazionale che il 24 dovrà formalmente ratificare che sono 3 i candidati alle primarie) sono 240 così suddivisi: 161 area Renzi, 24 area Cuperlo, 9 area Civati, 6 area Pittella. Tra questi 240 domani ne saranno scelti 9, in proporzione alle percentuali ottenute, che dovranno andare a Roma il 24 a votare. Sarà interessante scoprire, tra i 9 delegati, quali saranno i rappresentanti della mozione Renzi, e quindi quanti i renziani-genovesiani, per dirla alla Russo “del dopo pranzo” che andranno a votare quel sindaco di Firenze che fino a poco tempo fa detestavano. Magie della politica.

Rosaria Brancato