Sciopero nazionale dei trasporti anche per Atm. Reset critica il business plan

Sciopero generale nazionale proclamato dal Cgil, Cisl e Uil, anche a Messina il trasporto pubblico rischia di subire uno stop. Per questo l’Atm comunica che per domani non potrà essere garantita la regolarità del servizio di trasporto (Bus e Tram).

L’azienda garantisce però i servizi nelle fasce orarie seguenti: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00. I servizi degli uffici e degli impianti fissi saranno garantiti durante la fascia oraria seguente: dalle ore 12.00 alle ore 16.00

Ma a proposito di Atm e di trasporto pubblico non è passato inosservato il business plan presentato pochi giorni fa dal commissario dell’azienda Enrico Spicuzza. A puntare la lente d’ingrandimento sui dati forniti nel documento che parla di costi, ricavi e investimenti della nuova società che dovrebbe nascere, è stato il movimento Reset che va ad analizzare alcuni punti ritenute macroscopiche criticità della proposta. Reset dice intanto che il piano, che prevede un totale di 2.600.000 km effettuati dalle vetture su gomma (autobus) non contempla, quindi, un aumento sensibile dei km percorsi dal gommato, rispetto ai circa 2.700.000 Km del 2011 ed ai circa 2.400.000 Km del 2012. Nonostante ciò il costo annuo del contratto di servizio per il Comune di Messina stabilirebbe il record italiano assoluto con i circa 21.000.000 di euro, contro i circa 13.000.000 di euro medi degli ultimi anni, a fronte dei circa 3.000.000 di Km previsti. Per i cittadini messinesi, spiega Reset, il costo medio al Km, dato dal rapporto tra il costo del contratto di servizio ed i Km effettuati, sarebbe di circa 7 euro. Questo numero è fuori da ogni logica poiché il costo medio a livello nazionale è di circa 2,5 euro a km. Il tutto senza dare ai cittadini nessun significativo aumento del livello di servizio. L'obiettivo minimo deve essere, dunque, quello di raddoppiare la frequenza dei mezzi pubblici, aumentando i Km percorsi, il numero dei mezzi e migliorando, quindi, il servizio. Reset tira fuori il "Piano per la riorganizzazione della mobilità nella città di Messina", realizzato dalla società INNOVA BIC con l’ausilio di esperti del settore dell’agosto del 2012. In quel documento le previsioni per il primo anno parlavano di 5.000.000 di km percorsi effettuati da Bus, ulteriori rispetto ai km effettuati dalla tranvia, un contratto di servizio, a carico del Comune di Messina, dell’ordine massimo di 12.000.000 di euro, mantenimento dei livelli occupazionali, rispetto delle competenze specifiche dei lavoratori, un investimento iniziale di circa 5.000.000 di euro per portare la flotta di bus a 103 unità comprese le riserve.

Un’osservazione Reset la riserva poi all’assenza, nella proposta commissariale, del ripianamento dei debiti di ATM, evidentemente delegato al piano di riequilibrio decennale, ed al reperimento delle somme necessarie per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) dei lavoratori che dalla vecchia compagnia dovrebbero “trasmigrare” in quella nuova. “A dicembre, quando presentammo lo studio di fattibilità per realizzazione della Società Pubblica di Traghettamento, avevamo già individuato una soluzione per ripianare gli oltre 48.000.000 di euro di debito di ATM attraverso, appunto, la realizzazione di ulteriori servizi, capaci di portare nelle casse del Comune oltre 15.000.000 di euro l’anno e mettendo a carico della Regione, socia al 20%, l’investimento iniziale”.

Un’ultima annotazione riguarda proprio le conseguenze che avrebbe sull’amministrazione comunale l’aumento del costo annuale di ATM per il contratto di servizio. Portare tale contratto dai 13.000.000 di euro circa ai quasi 21.000.000 di euro significa appesantire il bilancio del Comune di Messina di circa 8.000.000 di euro l’anno. “Non vorremmo che il piano di salvataggio di ATM, oltre che essere poco ragionevole e poco utile per lavoratori ed i cittadini messinesi, possa causare un danno enorme impedendo al Comune di Messina di accedere al “Salva-Comuni” e di conseguenza agli ulteriori 30.000.000 di euro promessi dalla Regione”. Dopo queste critiche Reset si dichiara disponibile al confronto, anzi lo auspica.