Alluvione del 1. marzo, la Regione dichiara lo stato di calamità naturale

La Giunta regionale siciliana, presieduta da Raffaele Lombardo, ha deciso la dichiarazione dello stato di calamità naturale per i comuni della provincia di Messina colpiti da eventi meteorologici avversi. Si tratta dei comuni di Castelmola, Fondachelli Fantina, Gallodoro, Graniti, Itala, Letojanni, Longi, Mazzarrà Sant’Andrea, Messina, Motta Camastra, Naso, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera, San Teodoro, Savoca, Santa Domenica Vittoria, Santa Teresa Riva, Scaletta Zanclea, Spadafora, Taormina, Tortorici, Tripi e Valdina. «Piena soddisfazione» è stata espressa dall’assessore regionale al Turismo, il messinese Daniele Tranchida, di Futuro e Libertà. «E’ la dimostrazione – ha detto Tranchida – dell’attenzione del governo regionale verso Messina e la sua provincia, il cui territorio ha nuovamente subito gravi conseguenze per le forti precipitazioni di pochi giorni fa. La dichiarazione dello stato di calamità naturale consentirà i finanziamenti da parte dello Stato e della Regione per i necessari interventi da effettuare sulle zone colpite».

Per quanto riguarda il solo Comune di Messina, ecco l’elenco completo delle zone per cui il sindaco Buzzanca aveva chiesto lo stato di calamità: Acqualadroni, Altolia, Badiazza, Bisconte, Bordonaro, Camaro, Castanea, Catarratti, Cumia Inferiore, Cumia Superiore, Faro Superiore, Galati S. Anna, Galati S. Lucia, Gesso, Giampilieri Superiore, Guidara, Larderia Inferiore, Larderia Superiore, Marmora, Massa S. Giorgio, Massa S. Giovanni, Massa S. Lucia, Massa S. Nicolò, Mili Marina, Mili S. Marco, Mili S. Pietro, Molino, Ortoliuzzo, Pezzolo, Policara, Rodia, San Filippo Inferiore, Salice, San Filippo Superiore, Santa Margherita, San Michele, Santo Stefano Briga, Stanto Stefano Mezzano, San Saba, Ponte Schiavo, Spartà, Tarantonio, Tono e Zafferia.