L’assessore Isgrò rinviato a giudizio, Buzzanca: «No comment»

Garantisti fino alla fine. Il sindaco Giuseppe Buzzanca sembra non cambiare rotta, proseguendo sulla linea della fiducia a quegli assessori che, per motivi diversi, sono finiti nel mirino della magistratura. E se per Gianfranco Scoglio si tratta di un avviso di garanzia ricevuto nell’ambito dell’inchiesta sulla convenzione Comune – Fc Messina sugli stadi S. Filippo e Celeste, da ieri sull’assessore alle Politiche del mare Pippo Isgrò incombe un rinvio a giudizio per “bancarotta per distrazione”, deciso dal gup Massimiliano Miceli nell’udienza preliminare sul fallimento del cantiere navale Smeb (con Isgrò sono state rinviate a giudizio altre otto persone).

Raggiunto oggi telefonicamente, Buzzanca non si pronuncia sulla decisione del magistrato, non andando oltre un significativo «no comment». Significativo perché evidentemente ribadisce il concetto espresso dallo stesso sindaco nel discorso di fine anno, quando a precisa domanda rispose: «siamo garantisti, d’altronde praticamente tutti i sindaci d’Italia sono stati raggiunti da provvedimenti giudiziari. E poi lo stesso presidente del Consiglio ha ricevuto un avviso di garanzia ma poi è stato prosciolto». La presunzione d’innocenza, dunque, non solo come principio costituzionale ma anche come linea di condotta per la giunta Buzzanca, almeno per il momento.

Nel dettaglio, l’assessore Isgrò è stato consigliere di amministrazione della Smeb fino all’11 luglio 2003. La sezione di pg della Guardia di Finanza avrebbe accertato che Isgrò, dal febbraio al luglio 2003, avrebbe dissipato beni della società utilizzando Carte SI della Smeb. Attraverso sportelli bancomat avrebbe prelevato 9800 euro per fini non societari.

(nelle foto Buzzanca e Isgrò)