Ballistreri: «A maggio si voterà con il sistema elettorale vigente»

A maggio si voterà, sia per Palazzo dei Leoni che, a meno di clamorose sorprese, per Palazzo Zanca. Ma con che legge elettorale si andrà alle urne? Dovremo ancora avere a che fare con miriadi di liste civetta e schede elettorali formato lenzuolo? A quanto pare sì, perché le modifiche auspicate nei mesi scorsi molto difficilmente verranno attuate.

«Prima della pausa estiva dei lavori parlamentari – ci spiega Maurizio Ballistreri, deputato socialista all’Ars – fu fatto il tentativo di introdurre anche per le elezioni di Comuni e Province lo sbarramento del 5%. Una proposta che per il momento è ferma in commissione e che formalmente potrebbe essere ripresa; ma è molto difficile che ciò accada, perché la Cdl, o quel che ne resta, è divisa su questo argomento. Non c’è una maggioranza in questo senso, Udc e Mpa hanno detto chiaramente di essere contrari, quindi a maggio a Messina si voterà con il sistema elettorale vigente».

Ballistreri commenta anche l’attenzione che sta suscitando l’operato di Gaspare Sinatra a Messina. «E’ in corso di verifica la legittimità della sua nomina, dopo l’intervento dell’on. Rinaldi. Per quel che riguarda l’operato del commissario, mi soffermo sullo “spoil system- da lui adottato, e faccio un’osservazione: visto che con le varie revoche si avrà un sostanzioso risparmio di spesa, e considerato che Messina è la città con le tariffe comunali più alte, mi auguro che il commissario orienti questo risparmio verso l’abbattimento delle tariffe stesse, dimostrando che la sua non è stata un’azione politica».

Il deputato regionale interviene anche sulle società partecipate, ed in particolare sulla questione rifiuti, dicendo che «se il commissario riterrà di valutare l’inutilità di qualche ente, elimini anche questi sprechi. Mi riferisco in particolare alla questione rifiuti, e all’inutile duplicato di Ato3 e Messinambiente. Alla Regione finalmente si sta dando seguito alla prima proposta che io feci all’inizio del mio mandato, ovvero la riduzione degli Ato da 27 a 9. Tra l’altro, è vero che la legge prevede che gli Ato diano in concessione il servizio di raccolta ad altra società, ma non è un obbligo, è una facoltà. Considerato quanto costa ai messinesi questo servizio, a fronte di una qualità non all’altezza, mi pare inutile proseguire per questa strada. Che l’Ato assorba le maestranze di Messinambiente – conclude Ballistreri – e, in attesa dei provvedimenti della Regione, si elimini questo doppione».