Le battaglie d’autunno della Cgil

Settembre è tempo di rilanci. Al rientro dalla pausa estiva, il segretario generale della Cgil di Messina, Franco Spanò (nella foto), fissa in una nota i prossimi passi dell’attività del sindacato. Al primo posto resta la vertenza dello Stretto in tutte le sue componenti: tabelle di armamento e precari, lavoratori legati al settore della navigazione come quelli della Garibaldi, finanziamenti ex Ponte. Riguardo alle infrastrutture strategiche, su cui in estate si è vissuto un dibattito partecipato anche da rappresentanti del Governo nazionale, la Cgil punta sull’«ammodernamento del sistema di infrastrutturale con il completamento di Tremestieri, la realizzazione della piattaforma logistica e dell’hub, la realizzazione della metropolitana del mare oltre alla ultimazione degli svincoli di Giostra e Annunziata».

Sul precariato nella scuola, la Cgil rileva che rispetto al passato quest’anno c’è stata l’immissione in ruolo e la stabilizzazione di centinaia di precari, «anche se resta ancora irrisolta la questione degli insegnanti di sostegno. Due i settori sui quali la Cgil di Messina lancia l’allarme per le prossime stagioni: sanità e rifiuti. «Le ipotesi che circolano sul nuovo Piano regionale sanitario parlano di tagli consistenti ai posti letto e al personale, tagli che si tradurranno immediatamente in riduzione delle prestazioni per i cittadini e in una nuova vertenza occupazionale nel settore della sanità».

Rischio esplosione, in tutta la provincia, anche per un altro settore essenziale per i cittadini, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. L’Ato 1 e l’Ato 2 sono a rischio bancarotta. Una prospettiva disastrosa. Poi c’è la a tutela del territorio, che «deve diventare centrale nell’azione della pubblica amministrazione e in particolare della Provincia, che ha competenze dirette in materia». Su questo tema, Cgil, Cisl e Uil unitariamente hanno chiesto al nuovo prefetto Francesco Alecci di occuparsi personalmente del coordinamento delle forze di protezione civile. E annunciano a giorni un incontro con il rappresentante del Governo per fare il punto sulle vertenze più calde e a maggiore rischio.

In conclusione sulla vicenda Pumex, Spanò auspica un forte e rapido impegno della Regione per la riconversione delle attività estrattive.