Caos elezioni, Elio Sauta e Carmelo Costa presentano un esposto alla Procura e chiedono il sequestro degli atti

Il caos delle elezioni finisce in procura. Dopo l’inchiesta aperta ieri, oggi la notizia dell’esposto presentato da due candidati al consiglio comunale della lista “Voce – Genovese sindaco-, l’ex presidente dell’Istituzione dei Servizi sociali Elio Sauta e Carmelo Costa. I due chiedono «il sequestro immediato delle schede elettorali e dell’intera documentazione inerente le operazioni di voto sia dei seggi corrispondenti alle sezioni cittadine, sia gli atti collegati anteriori, contemporanei e successivi», oltre all’avvio di «un’inchiesta giudiziaria ai fini di mettere in luce eventuali irregolarità e vizi inerenti le operazioni elettorali e le eventuali attribuzioni di responsabilità», e infine «ove ritenuto necessario raccordare l’azione giudiziaria qui invocata a quanto già in corso circa la defezione di 67 presidenti di seggio nominati dalla Corte d’appello».

In virtù di tutto questo, a Palazzo Zanca si attende da un momento all’altro l’arrivo della polizia per il sequestro degli atti, in una clima surreale nel quale candidati e amici degli amici si aggirano per i corridoi in cerca di notizie, dati e “ufficialità-, col serio rischio di parlare del sesso degli angeli.

Tornando all’esposto, Sauta e Costa fanno naturalmente riferimento alla comunicazione fatta dal dirigente del Dipartimento demografico Carmelo Altomonte e alle notizie in merito riportate dal nostro sito. «Dette notizie hanno suscitato preoccupazione, aumentata in seguito alla scoperta che sono stati chiamati presso il Seggio centrale del Comune di Messina i presidenti di numerosi seggi, onde compilare e sottoscrivere le pagine bianche dei verbali non compilate e sottoscritte al momento dello spoglio». Il tutto senza la presenza degli altri componenti del seggio e dei rappresentanti di lista. Un esposto, scrivono Sauta e Costa, presentato nell’interesse che dalle operazioni elettorali «emerga un risultato che non possa poi essere travolto da futuri ricorsi e considerato che oggi stesso si potrebbe procedere alla proclamazione del sindaco (come infatti dovrebbe avvenire a breve, ndr), ovvero alla convocazione del ballottaggio per la carica di sindaco, considerato che sembra sia sufficiente lo spostamento di circa 1500 voti per arrivare a detta convocazione». Si vuole scongiurare che «il nuovo governo cittadino cominci il suo percorso inficiato dal dubbio dell’illegittimità della sua investitura a fronte dei tanti rovesci, voluti o costruiti, che hanno caratterizzato la travagliata storia comunale più recente».

Il tribunale si muove, la cittadinanza aspetta. La democrazia, in ogni caso, continua a rimanere sospesa.

(nella foto tutti i plichi ammucchiati al seggio centrale)