C’è un piccolo giallo, a Palazzo Zanca, e riguarda ancora una volta il ruolo di capo di gabinetto del sindaco. Fino al 9 giugno scorso si sapeva che tale incarico era ricoperto, pur tra mille critiche, da Antonio Ruggeri. Poi è successo qualcosa. «Mi ha chiesto di essere sollevato dall’incarico e io, seppur con amarezza, ne ho preso atto», dichiarava a questa testata il sindaco Giuseppe Buzzanca. Il punto è che, ad oggi, non esiste alcun atto amministrativo che ufficializzi la revoca dell’incarico a Ruggeri.
L’unico documento è la determina del sindaco, datata appunto 9 giugno 2009, con la quale Patrizia Russo viene nominata vice capo di gabinetto. Ma è cosa ben diversa, e basta leggere le motivazioni di quel provvedimento. Tra le premesse è significativa la seguente: «il capo di gabinetto da tempo ha manifestato e reiterato la necessità e l’opportunità di essere coadiuvato, nell’esercizio delle funzioni di cui è destinatario, da altro soggetto allo scopo di assicurare i numerosi e complessi procedimenti con efficienza e celerità». Non si parla di dimissioni né tantomeno di revoca dell’incarico.
Vero è che da quel momento la Russo svolge, di fatto, la funzione di capo di gabinetto, firmando tutti gli atti che fino a un mese fa passavano sotto la penna di Ruggeri. Ma è anche vero che nessun capo di gabinetto è stato nominato dopo Ruggeri. Forse proprio perché è ancora l’attuale presidente dell’Ato3 a ricoprire, formalmente, quell’incarico?