Cgil e Fisac: «Un conflitto tutto politico». Profumo affila le armi per defenestrare Mancuso

«Uno scontro dai connotati tutti politici». Così i segretari generali di Cgil e Fisac siciliane, Italo Tripi e Walter Gubiotti, definiscono il corto circuito creatosi nel Cda del Banco di Sicilia, che ha generato una paradossale ed inevitabile fase di stallo, in quanto qualsiasi decisione verrà presa in questo momento da uno dei due direttori generali, rischierà di essere invalidata quando finalmente si giungerà ad una soluzione del pasticcio.

«Uno scontro che nulla ha a che vedere con gli interessi concreti dei lavoratori – continuano Tripi e Gubiotti – del sistema creditizio e della Sicilia». I due sindacalisti smentiscono anche la loro posizione sull’attuale presidente del Banco Salvatore Mancuso: «Smentiamo che ci sia da parte della Cgil e della Fisac, dalle strutture confederali a quelle aziendali, una difesa della linea di Mancuso e se parole sono state espresse in tal senso da qualche esponente del nostro sindacato, queste sono a titolo puramente personale e non impegnano l’organizzazione».

Intanto la diatriba non accenna a placarsi. Mentre Mancuso da un lato ribadisce fermamente la legittimità delle sue decisioni, dall’altro l’amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo affila le armi, e dopo che questa situazione di stallo verrà presumibilmente risolta martedì prossimo in occasione del Comitato nomine, procederà con la “defenestrazione- vera e propria di Mancuso, con l’Assemblea che rivedrà sostanzialmente per intero l’attuale consiglio d’amministrazione.

In tutta questa vicenda c’è da chiarire la posizione di Beniamino Anselmi, amministratore delegato del Banco, teoricamente uomo di Profumo all’interno del Cda, il quale però con la sua presenza all’ultima riunione ha garantito il numero legale, pur votando no alle decisioni di Mancuso. Se Anselmi non si fosse presentato, come presumibilmente avrebbe preferito Profumo, questo pasticcio probabilmente non sarebbe accaduto. Prossimo appuntamento, dunque, al 15 gennaio.