In consiglio comunale clima incandescente, Trischitta contro tutti

Sarà anche Natale, ma il clima, tra i banchi dell’aula consiliare di Palazzo Zanca, è tutt’altro che festoso. Al contrario, è incandescente come non mai. Tanto che una “banalissima- discussione su un emendamento all’ennesima delibera di debito fuori bilancio si trasforma in un approfondito dibattito sul delicato momento politico che vive il centrodestra e, in particolare, il Pdl, ma anche sulla famosa “questione morale-, che se da un lato il sindaco Buzzanca cela sotto il manto del garantismo ad oltranza, dall’altro alcuni consiglieri vogliono che si affronti subito.

Il più infervorato è il vicepresidente vicario del Consiglio Pippo Trischitta, che se la prende un po’ con tutti. Obiettivo preferito, si sa, è l’assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Scoglio. «Mi piacerebbe sapere – dice l’unico consigliere, al momento, del Gruppo Misto – se corrisponde al vero la notizia secondo la quale suo fratello sia presidente del collegio sindacale della società Stu Il Tirone». Tale Marco Scoglio. Ma Trischitta va oltre: «Sono contrario alla presenza in giunta non solo di Scoglio ma anche dell’assessore Pinella Aliberti. Nulla di personale, ma non capisco perché una città di 250mila abitanti debba arrivare a Santa Teresa di Riva per nominare un assessore». Sui poteri speciali Trischitta è soddisfatto sulla consegna al sindaco, «perché il prefetto, a mio avviso, non è all’altezza dei suoi predecessori». E sulla sua adesione al Gruppo Misto: «Non devo spiegazioni, è inconcepibile, piuttosto, che chi quattro anni fa definiva il sindaco un pregiudicato e ne causava la decadenza oggi sia diventata una sua persona di fiducia».

Le “bombe- di Trischitta sono il momento culminante di un consiglio già “acceso- dalla ormai solita diatriba interna al Pdl tra il capogruppo Pippo Capurro e il suo vice Nello Pergolizzi. Quest’ultimo ribadisce di non fare opposizione, e di essere, al contrario di altri, sempre presente in aula. Concetto non condiviso da Capurro, che chiude anche la vicenda relativa ai suoi trascorsi nel centrosinistra, periodo nel quale ha conosciuto una «persona squisita» come Francantonio Genovese. Ad annunciare la linea dura, però, è Giuseppe Melazzo: «Garantirò la mia presenza ma lascerò l’aula al momento del voto finché non ci sarà una verifica di maggioranza». Sulla stessa scia Pergolizzi e l’altro consigliere d’area Briguglio Canfora.

E quando Capurro chiede un rinvio del consiglio, perché «urge un incontro col sindaco», Melazzo aggiunge: «Quando il consiglio tornerà a riunirsi al primo punto dovrà esserci la “questione morale-». Sotto forma di quell’ordine del giorno, presentato mesi fa da Nicola Barbalace, nel quale si chiede al sindaco di riferire in aula sul famigerato caso Scoglio. L’ultima seduta prima di Natale si chiude così: lavori aggiornati al 29 e… buone feste a tutti.