Contrattisti della Provincia, la Cgil diffida Ricevuto

La Cgil diffida l’amministrazione Ricevuto a procedere tempestivamente all’integrazione oraria al personale contrattista. «In assenza di riscontro immediato i lavoratori interessati hanno dato mandato alla scrivente organizzazione sindacale di adire le vie legali per il riconoscimento di quanto dovuto». Lo comunicano il responsabile aziendale Francesco Fucile e il segretario provinciale enti locali Giovanni Coledi.

Sul piede di guerra i contrattisti della Provincia, la cui situazione «desta sempre più preoccupazione alla luce dell’evoluzione normativa che impone agli Enti scelte definitive sul futuro del predetto personale. Nonostante le reiterate richieste questa amministrazione non ha inteso dare seguito a quanto assicurato verbalmente dal presidente Ricevuto in materia di integrazione oraria e procedure di stabilizzazione. L’amministrazione risulta inadempiente per la mancata esecuzione della deliberazione del Consiglio Provinciale 67/2008, Bilancio 2008, con cui è stato approvato lo stanziamento di 100mila euro per l’integrazione oraria al personale contrattista della Provincia Regionale di Messina al netto degli oneri riflessi ed IRAP».

«Nonostante le reiterate diffide e gli impegni verbali assunti – prosegue la nota della Cgil – non si è ritenuto opportuno né di dare puntuale risposta alle predette diffide, né, tanto meno, di giustificare le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione, con un dubbio profilo di legittimità, a non procedere a quanto stabilito con il Bilancio 2008 dal Consiglio Provinciale. Inoltre l’amministrazione, ad oltre due mesi dalla mozione approvata dall’intero Consiglio Provinciale che invitava il sig. Presidente della Provincia ad “attivare un tavolo istituzionale provinciale permanente che coinvolga tutti i soggetti istituzionali della provincia di Messina interessati al fenomeno, le OO.SS. rappresentative ed ogni altro soggetto che possa contribuire alla soluzione della vicenda”, non ha ritenuto di avviare alcuna iniziativa che potesse affrontare la tematica del personale precario».

(foto Dino Sturiale)