Dopo due anni arriva il sì del consiglio comunale alla delibera Molini Gazzi. Adesso si può costruire

Il nodo è sciolto. Anzi, uno dei nodi. Il consiglio comunale (14 sì, 2 no, 7 astensioni) ha approvato la delibera sugli errori materiali del Prg, nota ormai come delibera Molini Gazzi, trasformando la destinazione urbanistica dell’area in cui si trova l’ex stabilimento da B1 a B4c. L’altro nodo, che riguarda la limitrofa Triscele, anche grazie alla votazione di oggi verrà presto sciolto: il Consiglio, infatti, ha dato mandato all’Amministrazione di predisporre una nuova delibera, con la quale verrà trasformata l’area della fabbrica dell’ex Birra Messina da D1, zona industriale, a B4c, edificabile, equiparandola dunque a quella della Molini Gazzi, così come disposto dal Tar Catania. Prima della votazione, arrivata intorno alle 22, si è svolto il prevedibilmente lungo dibattito: è stato posta, tra l’altro, la questione relativa alle garanzie sul futuro occupazionale dei dipendenti della Triscele, che verranno chieste al patron Faranda, il quale aveva inviato una diffida al consiglio comunale.

Non sono mancate le ormai abituali polemiche tra una parte dell’aula (Cantello e Pergolizzi su tutti) e la presidenza del Consiglio. Ma soprattutto prima dell’affaire Molini Gazzi sono state approvate altre due delibere di una certa importanza: un nuovo piano di lottizzazione, stavolta a Mortelle, e il debito fuori bilancio da 750 mila euro per il Don Orione. Quest’ultimo è passato per il rotto della cuffia, con appena 18 voti, il minimo indispensabile, a causa della fuoriuscita dall’aula di diversi consiglieri. Resta il nodo principale – sì un altro – sulla risoluzione definitiva dei rapporti tra Don Orione e Comune. Nodo che l’Amministrazione continua a non sciogliere da oltre un anno. Ma questa è un’altra storia.