L’Idv: “D’Alia vuole la botte piena e la moglie ubriaca. Coerenza zero”

Le nozze non sono state ancora consumate, ma le prime reazioni già arrivano in riva allo Stretto, anche perché, si sa, in Italia non è ben vista la poligamia. Così, dopo che ieri il coordinatore siciliano dell’Udc Gianpiero D’Alia ha sposato la candidatura di Rosario Crocetta invitando i riottosi vertici regionali del Pd a fare altrettanto in nome di un Patto civico per la Sicilia, a sparare a zero oggi è l’ Idv che ai centristi chiede chiarezza e coerenza in tutte le sedi.

“D’Alia brucia Genovese. D’Alia taglia il traguardo per primo. No, non siamo a Londra per le Olimpiadi , mi riferisco alla “corsa a Crocetta”- tuona il segretario cittadino dell’Idv Salvatore Mammola– Salta l’accordo tra Genovese e D’Alia ed il senatore è il primo a legarsi a Crocetta costringendo il leader del PD messinese a seguirlo a ruota. In un primo momento entrambi erano contrari alla candidatura dell’ex sindaco di Gela, oggi fanno a gara per appoggiarlo”.

Tra l’europarlamentare Pd ed il senatore messinese all’inizio sono state scintille, quanto a Genovese, la sua corrente Innovazioni non rientrava tra i fan di Crocetta ed andava da tutt’altra parte, puntando ad un’alleanza proprio sul nome di D’Alia.

Nelle ultime ore il cambio di rotta, l’incontro Crocetta-D’Alia, dichiarazioni di rito, quindi anche il via libera di gran parte del Pd.

Ma la convergenza sul nome di Crocetta da parte di Genovese e D’Alia fa a pugni con l’altra alleanza, quella in corso a Palazzo dei Leoni e Palazzo Zanca dell’Udc con il Pdl, intesa rinforzata un mese fa con il noto rimpasto a 15 di Ricevuto.

“ Mi chiedo come sia possibile che a Messina D’Alia con i suoi assessori sia nelle Giunte con Ricevuto e Buzzanca– continua Mammola– Altro che politica dei due forni, D’Alia è riuscito a realizzare il sogno di tanti mariti, cioè quello di avere la botte piena e la moglie ubriaca. In poche parole coerenza zero, l’Udc è solo interessato alle poltrone per soddisfare le voglie dei propri dirigenti. Mi chiedo con quale coraggio andranno a chiedere il voto i candidati di questo partito cerchiobottista. E’ veramente vergognoso, spero solo che D’Alia abbia almeno il coraggio di far dimettere gli assessori Udc nei due Palazzi. Ma sono certo che vista la coerenza sin qui dimostrata , ciò non accadrà mai!”

Nei giorni scorsi in una lettera aperta indirizzata al coordinatore siciliani del partito di Casini il capogruppo di Mli Roberto Cerreti aveva invitato il leader centrista a prendere una decisione netta, “se vuol fare il Grande centro deve lasciare le giunte di centro-destra”.

Non sappiamo cosa pensino di questo nuovo matrimonio dell’Udc i suoi alleati Pdl al Comune ed alla Provincia, che se lo troveranno rivale tra poche settimane durante la campagna elettorale regionale e contemporaneamente alleato a Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni….

Sull’accordo interviene anche il candidato alla Presidenza Claudio Fava con un appello a quanti, nel Pd vivono con disagio “l’imposizione al Pd di un candidato da parte dell’Udc. A loro mi rivolgo per costruire insieme un percorso politico che affranchi finalmente la politica siciliana.La debolezza del centro-destra, il fallimento del progetto di Lombardo e le ambiguità dell'Udc ci offrono una straordinaria opportunità per riscattare una politica fino ad oggi piegata alle ragioni del consenso e delle clientele. La rivoluzione promessa da Crocetta è durata appena un giorno, poi il rivoluzionario s’è alleato con il partito di Cuffaro. Spero che quella parte del Pd che intende davvero voltare pagina in Sicilia voglia ritrovarsi con me in questa sfida”.

Nel frattempo in casa centro-destra Berlusconi ha scelto, sarà Gianfranco Miccichè, il padre del 61 a 0 nel 2001, il candidato del Pdl alla Presidenza. Ironia della sorte nel 2008 gli fu preferito all’ultimo momento proprio Lombardo, con il quale comunque Miccichè riuscì a tenere viva un’alleanza per lungo tempo. Intanto in queste ore sono in corso trattative per convogliare sull’esponente del Grande Sud anche gli ok dei moderati di Leontini e Pid. E se a livello regionale Idv e Sel hanno già detto un no secco al Pd ad un’ipotesi d’intesa con Udc sul nome di Crocetta, l’Mpa di Lombardo sta a guardare. Il governatore non aveva nascosto le sue simpatie per l’eurodeputato Pd snobbato dal suo stesso partito, e aveva anche avviato un confronto con Casini e Fini sull’argomento, incontrando non poche resistenze. Adesso dovrà decidere quale strada prendere. A meno che non viri verso un rinnovato accordo con Miccichè riportando indietro le lancette al 2008 a parti invertite.

Rosaria Brancato