Eye Scout. Saglimbeni: «Se ne interrompa l’attivazione. È un sistema repressivo. Meglio potenziare i servizi Atm»

Da circa 4 giorni a finire nell’obiettivo dell’Eye Scout, il sistema di rilevazione di multe attraverso l’utilizzo di un “occhio elettronico”, migliaia di cittadini habituè della sosta selvaggia. Oggi però le parti si invertono perché a finire nel “mirino” del consigliere Paolo Saglimbeni (Pd) è proprio il nuovo arrivato tra le file della Polizia Municipale, «un sistema repressivo – così com’è stato definito dall’esponente del Partito democratica – che pur cercando di prevenire l’indisciplina degli automobilisti, finisce solo con lo scontare gli errori e le inefficienze dell’amministrazione».

Saglimbeni, infatti, punta il dito, contro l’assessore alla mobilità Melino Capone che, sostiene il consigliere, si sarebbe dovuto impegnare nel raggiungere uno dei macro-obiettivi del piano di Mobilità ovvero il miglioramento del trasporto pubblico dando così ai cittadini di lasciare a casa le proprie auto ed usufruire di bus e tram. Un problema quello dei parcheggi selvaggi e della circolazione congestionata, che per l’esponente del Pd sta “a monte” e che non si può certo pensare di risolvere attraverso l’utilizzo dell’Eye Scout.

«Non va poi dimenticato – continua Saglimbeni – che i messinesi sono già abbondantemente tartassati da una elefantiaca ZTL che amplia a dismisura le aree di sosta a pagamento, anch’essa imposta nonostante il pessimo servizio dell’Atm». Il consigliere propone all’assessore l’unica soluzione a suo avviso giudicata possibile, ovvero la sospensione dell’Eye Scout potenziando i controlli dei vigili urbani sulle strade, in attesa che l’amministrazione, di concerto con il neo-commissario La Corte, ponga in essere il definitivo piano di rilancio della municipalizzata.