“Forti- collaborazioni in vista

Da strumenti di guerra a ragioni di sviluppo. Firmato stamattina un protocollo d’intesa tra i Comuni di Messina, Villafranca, Villa, Reggio, Campo Calabro, e tra le Province di Messina e Reggio, per la promozione e la valorizzazione dei forti umbertini. Si tratta di una cintura di opere fortificate, in tutto 22, 13 in Sicilia, 9 in Calabria, che abbraccia tutta l’area dello Stretto, costruita a cavallo tra il XIX e il XX secolo. In realtà i forti non vissero mai una battaglia, ma servirono solo da deposito di munizioni, per poi essere dimenticati. Finché, in tempi recenti, non ne fu compreso il valore storico, artistico e naturalistico. Soprattutto su quest’ultimo si è soffermato, durante l’incontro, Enzo Caruso, esperto del Comune per la valorizzazione del patrimonio fortificato dello Stretto, promotore del progetto insieme a Luigi Mondello, esperto per la promozione delle attività artistiche messinesi. Caruso ha riferito che una delegazione di tecnici veneziani, coinvolti nel progetto perché già ideatori del recupero di un patrimonio molto simile a quello dei forti dello Stretto, presente sul loro territorio, ha confermato il valore delle costruzioni, rilevando che esso è amplificato notevolmente dal panorama che si gode da quasi tutti i siti. L’assessore alle Attività Culturali del Comune di Messina Francesco Gallo ha ricordato che i primi esperimenti di sfruttamento dei forti in ottica turistica, ma anche più generalmente culturale, sono già in atto. Un’idea è quella dei percorsi di trekking a cavallo, mentre per l’estate l’Assessorato sta pensando a dei cartelloni di spettacoli da fare girare nel circuito dei forti. «Ovviamente – ha ricordato Luigi Mondello – si deve distinguere tra i forti che necessitano di interventi di restauro, quindi da recuperare, e forti già recuperati, o comunque in buone condizioni, che possono da subito entrare nella progettazione di attività». Il sindaco Francantonio Genovese ha auspicato che la collaborazione conduca alla valorizzazione di un patrimonio comune ai territori messinese e calabrese. Gli ha fatto eco il vicepresidente della Provincia di Messina Tanino Sutera, che ha, in aggiunta, messo l’accento sull’aspetto pratico, affermando che «bisogna trovare i fondi per portare avanti il progetto. E a tal fine bisogna tirare dentro anche le Regioni».