Gennaro e Cucinotta: «Cosa farà il Comune per il dissesto idrogeologico?»

Il Comune di Messina si doterà di un ufficio per la -difesa del suolo-? Si sfrutteranno le numerose opportunità previste dal Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico della Regione? E soprattutto, si interverrà sulle situazioni a rischio relative ai tanti torrenti cittadini? A chiederselo sono i consiglieri comunali dell’opposizione Gaetano Gennaro e Nicola Cucinotta, che oggi hanno presentato un’interrogazione al sindaco Giuseppe Buzzanca.

Intanto la dovuta premessa: cos’è il Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico (P.A.I.): è un importante strumento di conoscenza e di programmazione che, in armonia con le attese di sviluppo economico, sociale e culturale del territorio della regione, tende a minimizzare il danno connesso ai rischi idrogeologici. Esso garantisce un adeguato livello di sicurezza del territorio, dei suoi elementi e delle popolazioni, dai vari eventi naturali estremi quali i fenomeni franosi ed idraulici. Quello che Gennaro e Cucinotta sottolineano con preoccupazione è che «lo studio intrapreso sul territorio comunale non risulta completo nell’individuazione delle aree a rischio idrogeologico (sia geomorfologico che idraulico, nonché costiero). Come evidenziato dall’assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, nel nostro comune numerosi torrenti sono indicati semplicemente quali -siti d’attenzione- e lunghi tratti di costa, nonostante siano costantemente sottoposti ad un progressivo arretramento, non sono ancora classificabili -a rischio-».

Dunque nel P.A.I. non ci sono, ad esempio, né il torrente Boccetta, «da anni teatro di smottamenti che hanno riversato a valle abbondanti detriti alluvionali», né i torrenti Papardo, S. Stefano e Giampilieri, «scenario di un disastroso smottamento avvenuto con l’alluvione del 25 ottobre 2007». Solo alcuni esempi «di un lungo elenco delle zone a rischio idrogeologico rispetto alle quali bisogna intervenire con sollecitudine mitigando, con i dovuti interventi, i rischi derivanti dall’attuale assetto del suolo». E qui entra in gioco il P.A.I., la cui realizzazione consentirà di avviare la seconda fase di attuazione d’intervento pubblico (PSR e POR Sicilia 2007-2013) nel settore della difesa del suolo e dell’assetto idrogeologico, indicando le priorità d’azione e le aree a maggior rischio. Il punto è, affermano Gennaro e Cucinotta, che «oggi, in seno all’ente comunale, risulta sconosciuto il soggetto competente sulla -difesa del suolo, studi geologici con finalità di pianificazione territoriale, infrastrutturale, di protezione civile, ecc…-, in quanto non è stata attribuita la relativa delega a nessun assessorato, né tantomeno risulta istituito nessun dipartimento e/o staff preposto alla tematica in oggetto». Eppure lo stesso commissario straordinario Sinatra aveva destinato, nel previsionale 2008, alcune somme per l’avvio del funzionamento dell’ufficio -difesa del suolo-.

Gennaro e Cucinotta chiedono al sindaco, dunque, se intende organizzare un dipartimento ad hoc, in quali tempi, quale soggetto dirigenziale, al momento, ha la responsabilità amministrativa del settore, se delegherà la competenza ad un assessore, e ancora se si adopererà per intercettare le opportunità offerte dal P.A.I., aggiornandolo in considerazione degli esempi riportati sui vari torrenti cittadini, e anche in questo caso in che tempi, considerando che si dovranno predisporre le progettazioni necessarie per richiedere i finanziamenti del POR Sicilia 2007-2013, le cui risorse potrebbero essere sfruttate per interventi, con misure agroalimentari, per l’espansione, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio forestale.

(nella foto di Dino Sturiale: un immagine di Giampilieri dopo l’alluvione dell’ottobre scorso)